Scatta il lockdown ad Arzano, nel Napoletano, e i commercianti scendono in strada. In centinaia si sono riversati questa mattina per le vie del centro e hanno bloccato la nota rotonda di Arzano, snodo di collegamento ai vicini comuni. Traffico in tilt.
I commercianti già fortemente piegati dalla crisi generata da questa pandemia, non accettano le nuove misure restrittive imposte dalla Commissione straordinaria per l’impennata del numero di contagi nel loro comune. Ieri, con 33 nuovi contagi, i positivi solo ad Arzano sono saliti a 199. L’ordinanza sottoscritta dai commissari prefettizi che amministrano il Comune stabilisce la chiusura di scuole e negozi fino alla mezzanotte del 23 ottobre. E stamattina è partita la protesta.
“L’ordinanza di ieri, con la quale la Commissione straordinaria ha chiuso i loro esercizi, non raggiunge lo scopo di abbassare il numero dei contagi mentre li impoverisce e, ancora di più, li lascia nelle mani degli usurai e della camorra – tuona Attivisti per Arzano. L’associazione locale ha poi aggiunto: “In più di 100, si sono spontaneamente radunati davanti al palazzo municipale già dalle 8,15 di stamattina, hanno prima bloccato la piazza Cimmino, sperando di essere ricevuti dai Commissari prefettizi che, come al solito, non sono presenti né si sa se arriveranno in giornata, poi si sono diretti all’incrocio di via Galilei e adesso si stanno dirigendo verso la rotonda di Arzano per bloccarla”.
Nel dettaglio, l’ordinanza entrata in vigore oggi sul territorio comunale impone: la chiusura di tutte le attività commerciali – comprese le attività di ristorazione e bar – ad esclusione dei negozi di generi alimentari, delle farmacie, dei fornai, di distributori di carburanti, dei negozi di ottica, dei rivenditori di mangimi per animali; la chiusura del cimitero consortile, la sospensione di tutte le manifestazioni e gli eventi pubblici; la chiusura di tutti i centri anziani; la chiusura di tutte le palestre e la sospensione di tutte le attività sportive, in forma individuale e di squadra, sia di tipo professionale che amatoriale; la sospensione del mercato settimanale; il divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
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