Nelle scorse settimane hanno destato scalpore le code chilometriche all’esterno della mensa dei poveri di Milano. Le persone in attesa per ottenere un pasto caldo sono tante anche all’esterno delle mense di altre città italiane. Stessa situazione anche a Napoli, dove però non si riesce a garantire il distanziamento tra le persone in fila, una precauzione necessaria per evitare il rischio di contagio da Covid-19.
Alla mensa della chiesa del Carmine ogni giorno si riversano in centinaia. Gli indigenti sono aumentati da quando è iniziata la pandemia. In fila, però, molto spesso si attende il proprio turno senza distanziarsi, mettendo così a rischio la salute degli avventori e dei volontari.
A lanciare l’allarme è la stessa mensa che, attraverso i social, ha pubblicato le foto della ressa e ha invocato l’intervento delle forze dell’ordine con una punta di sarcasmo: “A.A.A. Cercasi urgentemente polizia municipale, polizia o carabinieri per far rispettare il distanziamento di sicurezza. Ci uniamo al coro di denuncia del nostro filosofo Pazzaglia a cui rubarono il cavalluccio rosso: le guardie non ci sono, escono soltanto per fare le multe, poi spariscono, lo Stato è assente, lo stato è assente”.
Un grido di aiuto, in sostanza, per la gestione in sicurezza della folla che ogni giorno sopraggiunge per un pasto caldo da asporto. “Sono ormai mesi – scrivono – che siamo stati abbandonati al nostro destino. Quando però vengono i giornalisti e le tv alla mensa, ecco che compaiono anche le forze dell’ordine che fanno rispettare il distanziamento sociale”.
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