Da domani al 5 marzo 2021 ai bar e alle attività che esercitano commercio al dettaglio di bevande sarà vietato l’asporto dalle ore 18. E’ l’ulteriore restrizione stabilita a carico delle due categorie del settore della ristorazione nel Dpcm firmato ieri dal presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte.
Le altre attività del comparto potranno, invece, continuare a lavorare con l’asporto dalle 18 alle 22. Nessuna limitazione è stata imposta per il delivery, la consegna a domicilio. Chi comprerà per asporto non potrà consumare sul posto o nelle adiacenze del locale. Dopo le 18 sarà vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.
A tutti gli esercizi della ristorazione (ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie) sarà consentito offrire il servizio al tavolo fino alle ore 18. Al tavolo potranno consumare massimo quattro persone se non conviventi.
Nessun limite orario per la ristorazione riservata ai clienti ospiti in alberghi e strutture ricettive. Continueranno a lavorare anche bar e ristoranti nelle aree di servizio e di rifornimento del carburante
Confermato nel nuovo Dpcm che entrerà in vigore domani l’obbligo per tutti i locali pubblici e aperti al pubblico di esporre all’ingresso un cartello riportante il numero di persone contemporaneamente ammesse nel locale.
Stasera, intanto, dovrebbe scattare la protesta dei ristoratori che hanno aderito al movimento “#IoApro”. Per manifestare contro la decisione del Governo di continuare a imporre limitazioni a una categoria particolarmente colpita dalle restrizioni anti-Covid i locali resteranno aperti al pubblico alle 18. La ristorazione è uno dei settori che maggiormente sta subendo i contraccolpi della pandemia e tra gli imprenditori del comparto c’è chi, da Nord a Sud, sta pensando di ribellarsi aderendo a questa iniziativa.
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