Fonte foto: Wikimedia Commons

Colpo di Stato in Birmania. Figlia dell’eroe dell’indipendenza del Myanmar, premio Nobel per la Pace nel 1991, la leader del governo birmano Aung San Suu Kyi è stata arrestata insieme al presidente U Win Mynt e ad altri funzionari governativi in un golpe dell’esercito. Con i militari al potere, la presidenza è stata affidata al generale Myint Swe.

L’esercito sostiene che siano state commesse frodi alle ultime elezioni dello scorso novembre. Ad ottenere la maggioranza dei voti il partito di Suu Kyi, la Lega Nazionale per la Democrazia. Secondo i militari tra i votanti c’erano minori e centenari.

“Esorto la popolazione a non accettare il colpo di Stato, a rispondere e a protestare con tutto il cuore contro il colpo di Stato dei militari”, ha dichiarato Suu Kyi in una nota diffusa dal suo partito e pubblicata dalla Bbc.

L’esercito birmano, intanto, ha annunciato di volere indire nuove elezioni “libere e regolari” alla fine dello stato di emergenza di un anno.

Secondo quanto riporta la Bbc, nel Paese le linee internet e telefoniche sono state interrotte. Le banche sono state obbligate a chiudere e file si vedono davanti ai bancomat

Gli Stati Uniti d’America e l’Europa chiedono il rilascio degli arrestati. Il segretario di Stato degli Usa, Antony Blinken, su Twitter: “I militari devono annullare queste azioni immediatamente”.

“Condanno duramente il colpo di Stato in Myanmar”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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