Un’ambulanza del 118 stava percorrendo il centro di Napoli quando due individui in sella a una moto si sono affiancati e hanno intimato di spegnere le sirene dietro minacce.
A raccontare l’episodio è “Nessuno tocchi Ippocrate”, l’associazione che a Napoli porta il conto delle aggressioni al personale sanitario.

“Hai capito che qui le sirene non le devi usare? Spegnile, altrimenti ti sparo”, avrebbero urlato all’autista i due violenti. Vittima dell’aggressione l’equipaggio partito sabato intorno alle 20 dalla postazione di Pietravalle. L’ambulanza era diretta a scala Montesanto, nei quartieri Spagnoli, quando è stata avvicinata da due uomini che – riporta “Nessuno tocchi Ippocrate” – bussando violentemente sulla fiancata del mezzo hanno fermato la corsa e proferito minacce e insulti.

Personale dell’equipaggio ha allertato la polizia. Secondo quanto rivela l’associazione, nell’attesa dell’arrivo dei poliziotti gli operatori del 118 sarebbero rimasti in ostaggio del quartiere senza potersi muovere: “I facinorosi facevano ronde continue intorno a loro”. Scortata dalla polizia, l’ambulanza sarebbe poi riuscita ad allontanarsi e a riprendere il servizio.

In alcune zone di Napoli le sirene sarebbero bandite. A denunciarlo è l’associazione. Accade nei quartieri Spagnoli, nel rione Sanità.

A confermarcelo è anche un volontario impegnato per diversi anni come autista. “Ci sono posti – racconta – dove gli spazi sono talmente angusti che quando accendi la sirena si crea una sorta di cassa di risonanza e molto spesso il suono rimbomba nelle case e capisci dall’esperienza che non è un piacere sentire tutti i giorni quel suono quando ti trovi ad abitare nei pressi di un pronto soccorso. Succede, ad esempio, dove si trova l’ospedale Pellegrini”.

Ma ci sono anche quelle zone della città dove dietro le sirene spente c’è “la mano della criminalità“: “Avviene – dice – nella Sanità, nel rione Traiano, nelle zone dove ci sono le piazze di spaccio. Vogliono stare tranquilli e quando sentono la sirena si impressionano”.

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