Fonte foto: pixabay

E’ la misura anti-Covid più rigida finora adottata in tutto il mondo: il governo italiano ha reso obbligatorio il green pass per i lavoratori. A partire dal 15 ottobre potranno accedere ai luoghi di lavoro coloro che si saranno vaccinati, che saranno risultati negativi a un tampone o che saranno guariti recentemente dal Covid. Lo stabilisce il decreto approvato oggi all’unanimità dal Consiglio dei ministri.

Chi sarà sul posto di lavoro senza certificato verde sarà sospeso dal lavoro, e quindi dallo stipendio, dopo cinque giorni se si è dipendenti pubblici, sin da subito se si è dipendenti di aziende private. Inoltre sarà sanzionato il datore di lavoro che non avrà controllato. Le sanzioni oscilleranno tra i 600 e i 1500 euro.

Il decreto prevede anche prezzi calmierati per i tamponi in farmacia: il test sarà gratuito per chi non può vaccinarsi, avrà un costo di 8 euro per i minorenni e di 15 per i maggiorenni.

Il green pass in Italia dal 6 agosto è necessario per il consumo al tavolo in ristoranti al chiuso, per l’accesso a musei, ai cinema, ai centri culturali e termali, per partecipare ai grandi eventi e ai concorsi pubblici. Poi, dal primo settembre, è stato reso obbligatorio anche per salire sugli aerei e su treni, autobus e navi a media e lunga percorrenza.

L’obbligo del green pass, già introdotto per docenti e personale scolastico, è stato imposto dalla scorsa settimana anche per l’accesso negli istituti scolastici e nelle università. Tale provvedimento è stato stabilito con un decreto che ha anche esteso al personale delle Rsa l’obbligo vaccinale, che inizialmente era previsto solo per il personale sanitario.

Ad oggi in Italia il 74% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid19. Secondo un rapporto della federazione Gimbe, con le vaccinazioni i decessi per Covid in Italia si sono ridotti del 96,3%, e i ricoveri del 93,4% (in terapia intensiva del 95,7%). Tutti coloro che attualmente sono in ospedale per Covid risultano non vaccinati.

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