“Abbiamo ricevuto segnalazioni di un forte aumento delle violazioni del cessate il fuoco da parte di combattenti sostenuti dalla Russia che stanno tentando di provocare l’Ucraina in Donbass e continuiamo a vedere più disinformazione diffusa al pubblico”. Joe Biden ha lanciato l’allarme a margine di un confronto con i leader dei Paesi alleati della Nato.
Gli Stati Uniti continuano a sostenere che la Russia voglia invadere l’Ucraina e, ieri, il presidente Biden lo ha ribadito ai giornalisti, affermando che l’assalto potrebbe avvenire a breve. In un discorso televisivo dalla Casa Bianca, ha affermato che gli Stati Uniti hanno “ragione di credere” che le forze russe “pianificano e intendono attaccare l’Ucraina nella prossima settimana, nei prossimi giorni”.
We’ve seen reports of a major uptick of violations of the ceasefire by Russian-backed fighters attempting to provoke Ukraine — and we continue to see more disinformation pushed out to the public.
All of this is consistent with the playbook that the Russians have used before. pic.twitter.com/0HHiCRxcTf
— President Biden (@POTUS) February 19, 2022
Secondo i dati che arrivano Stati Uniti, sono circa 150mila i soldati russi ammassati lungo i confini dell’Ucraina. E ai militari si aggiungono i combattenti sostenuti dalla Russia nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk nell’Ucraina orientale.
Per i Paesi occidentali, la Russia avrebbe provato negli ultimi giorni ad accendere un conflitto provocando l’Ucraina nel Donbass, l’area dell’Ucraina dove dal 2014 è in corso un conflitto con i separatisti filo-russi.
Ieri i leader delle due aree separatiste di Donetsk e Luhansk hanno annunciato l’evacuazione dei residenti, affermando che l’Ucraina aveva intensificato i bombardamenti e che stava pianificando un attacco. Ma l’Ucraina nega di essere l’artefice degli attacchi e dice che non ne sta progettando.
Il capo della Repubblica popolare di Donetsk (DNR), Denis Pushilin, ha annunciato l’evacuazione in un video che, secondo un’analisi eseguita dalla Bbc, sarebbe stato registrato due giorni prima dell’esplosione delle ostilità nel Donbass.
Dall’Occidente, gli Stati Uniti e il Regno Unito avvertono di possibili operazioni false flag da parte della Russa. “False flag” significa, letteralmente, “falsa bandiera” ed è una formula che viene usata per indicare un’operazione condotta da un Paese con l’intenzione di incolpare un Paese avversario. Per Ucraina e Stati Uniti l’esplosione di una Jeep vicino a un edificio governativo a Donetsk sarebbe un’operazione false flag. Come lo sarebbero, secondo il servizio di intelligence militare ucraino, anche degli esplosivi piazzati in alcune infrastrutture a Donetsk.
Il presidente della Russia, Vladimir Putin, dal canto suo, in una conferenza stampa ha accusato l’Ucraina di “violazioni di massa e sistematiche dei diritti umani” e di “discriminazione della popolazione di lingua russa” in Ucraina. Ha poi criticato i leader occidentali, accusandoli di ignorare le preoccupazioni sulla sicurezza della Russia e ha ribadito che ogni accordo dovrà contenere la promessa che la Nato fermerà non si allargherà ad Est.
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