Zelensky ha definito il suo Paese una “superpotenza dello spirito”. Lo ha elogiato per la resistenza e l’impegno che sta mostrando contro l’invasione russa. Le parole del presidente dell’Ucraina risuonano sul fragore dei bombardamenti nell’undicesima giornata di guerra.
A sud la Russia continua ad attaccare Mariupol, dove la situazione è disperata. Da giorni mancano acqua e corrente. “Abbiamo problemi sociali creati dai russi. Mancano riscaldamento, corridoi umanitari, le consegne di beni essenziali, forniture mediche”, ha detto il sindaco Boichenko.
Nella città oggi era previsto un cessate il fuoco fino alle 21 per consentire l’evacuazione dei civili. Era in programma per la giornata di ieri, ma non sarebbe stato rispettato: il consiglio comunale aveva chiesto ai residenti di tornare nei rifugi in attesa di nuove informazioni. Ma anche oggi i piani di evacuazione sono saltati. Il consiglio comunale di Mariupol ha attribuito questo nuovo annullamento ai bombardamenti russi.
Tra le vittime della giornata, ci sono quattro persone, tra cui una madre e due bambini, che sono rimaste uccise nel fuoco dei mortai mentre fuggivano da Irpin, vicino a Kiev.
Per domani sono stati fissati nuovi negoziati tra Russia e Ucraina. Il presidente ucraino Zelensky nei giorni scorsi ha chiesto alla Nato di dichiarare una no-fly zone sul suo Paese, ma l’alleanza ha rifiutato, il rischio sarebbe uno scontro militare con la Russia che porterebbe a una guerra mondiale. E la risposta di Vladimir Putin ne dà una conferma: il presidente della Russia ha avvertito che considererebbe una no-fly zone un atto di guerra.
Intanto, in Russia i giganti dei pagamenti statunitensi Visa e Mastercard hanno sospeso tutte le operazioni.
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