Un viaggio ripetuto più volte, da Napoli al confine tra Ucraina e Romania, per sostenere il suo popolo fuggito dalle zone di guerra. Svitlana Hryorchuck sono settimane che intraprende lo stesso percorso in entrambe le direzioni con la sua auto. Trasporta medicine, viveri, indumenti per le centinaia di migliaia di ucraini che ora si trovano alla frontiera romena, vista come terra di di salvezza al pari di quella polacca più prossima all’Ucraina.
“Ci sono volontari di tutto il mondo ad aiutare, ma mancano i governi con i loro milioni. Il confine della Romania non regge. Ogni giorno la frontiera è attraversata da tanti rifugiati, compresi disabili, bambini e anziani” afferma Svitlana, appena rientrata da Suceva, città della Romania al confine con la frontiera di Porubne dove sorge la città ucraina di Chernivtsi.
Da sindacalista della federazione napoletana dell’Unione Sindacale di Base, sono anni che Svitlana si occupa di dare una speranza agli stranieri presenti sul territorio napoletano, che non hanno una casa né un appoggio né documenti, tentando di inserirli in programmi che garantiscano loro di avere diritti. Ora è il momento di aiutare i suoi stessi connazionali, costretti a lasciare le città distrutte dalle operazioni militari decise dalla Russia di Putin.
Non solo: Svitlana porta con sé le liste di persone appena scappate dall’Ucraina, i loro nomi li indicano i parenti già al sicuro in Italia, in ansia per la sorte dei loro cari. A lei sono affidate le preghiere di ritrovare questi figli o partner, per fare in modo che si possano ricongiungere ai familiari.
In uno dei viaggi verso il confine romeno Svitlana ha anche ritrovato i suoi genitori e li ha portati in Italia. Ma non si è fermata, e non si fermerà di certo lì. Il riposo della guerriera infatti durerà un fischio di vento. Non appena avrà pronti i nuovi kit di medicinali e vettovaglie, riprenderà la sua auto raggiungendo nuovamente la frontiera romena.
“Le persone restano sotto la neve e al gelo, sono disorientate. La comunità internazionale ci ascolti e agisca, altrimenti in tanti se non muoiono a causa dei bombardamenti rischiano di andare all’altro mondo per l’emergenza umanitaria” aggiunge la Hryorchuck, che indossa spesso una divisa dei vigili del fuoco, simbolo di sicurezza per chi è bisognoso di soccorso, a partire dai bambini, che stanno patendo freddo e fame e, cosa terribilmente più tragica, che sono morti a decine in Ucraina a causa dei bombardamenti dell’esercito russo. Con giochi e ritornelli Svitlana allontana il pensiero dei piccoli dalla guerra e gli fa ritornare il sorriso.
I numeri sviscerati da Svitlana rispetto alle presenze attuali al confine tra Romania e Ucraina sono impressionanti e si inseriscono nei 2 milioni profughi (almeno) denunciati in queste ore dall’Onu. “Le autorità romene hanno parlato di oltre 200.000 rifugiati che hanno attraversato la frontiera. Di questi, 25.000 sono stati smistati in albergo e nelle case abitate dai loro familiari” conclude Svitlana, già pronta alla prossima avventura umanitaria.
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