Il Senato degli Stati Uniti ha approvato la proposta di legge che pone restrizioni alla vendita di armi, il “Bipartisan Safer Communities Act”. Il disegno di legge stabilisce controlli dei precedenti più rigidi per gli acquirenti che hanno meno di 21 anni, richiede anche finanziamenti per incoraggiare gli stati ad attuare leggi “red flag”, dirette a rimuovere le armi da fuoco dalle persone che sono considerate una minaccia. Tra le misure che vuole introdurre c’è anche il blocco della vendita di armi a coloro che sono stati condannati per abusi sul partner.
Il testo del disegno di legge è stato scritto da due senatori Democratici e due Repubblicani ed è passato al Senato con 64 voti favorevoli e 34 contrari. Un risultato non scontato, visto che la camera alta del Congresso (il Senato) è divisa tra 50 democratici e 50 repubblicani e sono necessari almeno 60 voti per superare una manovra nota come l’ostruzionismo. Quindi sono 14 tra i repubblicani che hanno votato a favore del testo.
Ora il “Bipartisan Safer Communities Act” dovrà essere approvato alla Camera prima di passare al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Alla Camera passerà probabilmente senza difficoltà perché i democratici, favorevoli alle limitazioni nella vendita delle armi, hanno la maggioranza.
Negli Stati Uniti il secondo emendamento della Costituzione garantisce il diritto a “tenere e a portare armi”. L’ultima significativa legge federale sul controllo delle armi era stata approvata nel 1994 e restò in vigore per un decennio: vietava la produzione per uso civile di fucili d’assalto e caricatori di munizioni di grande capacità. Dopo la strage nella scuola Sandy Hook nel Connecticut, in cui furono uccise 26 persone, tra cui 20 bambini, si tentò di inasprire le leggi statunitensi sul controllo delle armi, ma i testi presentati non superarono l’esame del Congresso. Le ultime sparatorie di massa, hanno spinto a presentare nuove proposte, che questa volta sono riuscite a ottenere un buon sostegno anche tra i repubblicani.