Fonte foto: News 4 San Antonio

In Texas, a 250 chilometri dal confine con il Messico, almeno 46 persone sono state trovate morte nel rimorchio di un camion abbandonato. La scoperta è avvenuta a San Antonio, zona di transito per i trafficanti di essere umani.

“Non dovremmo aprire un camion e vedere pile di corpi. Nessuno di noi viene al lavoro immaginandolo”, ha detto alla stampa il capo dei vigili del fuoco di San Antonio, Charles Hood. I soccorritori hanno aperto il mezzo e hanno trovato i cadaveri. Tra di loro c’erano anche 16 persone in vita, in difficoltà per le elevate temperature, che sono state condotte in ospedale. Erano caldi e stavano soffrendo per il calore, hanno raccontato i soccorritori.

Il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, ha accusato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per le morti, descrivendole come un “risultato delle sue politiche mortali di frontiera aperta”.

Il segretario per la sicurezza interna degli Stati Uniti, Alejandro Mayorkas, il cui dipartimento ha preso in carico le indagini, ha dichiarato: “I trafficanti di esseri umani sono individui insensibili che non hanno alcun riguardo per le persone vulnerabili che sfruttano e mettono in pericolo per trarne profitto”.

L’ultimo record di migranti provenienti dal Messico è stato registrato a maggio scorso, quando ne furono rilevati 239mila solo tra quelli detenuti senza documenti. Arrivano dai Paesi dell’America Latina, sfuggono alla povertà e, molto spesso, alla morte.

Non è la prima volta che a San Antonio vengono recuperati migranti senza vita. Nel 2017 in 10 rimasero intrappolati in un camion parcheggiato presso un Walmart e morirono. Nel 2003 altri 19 furono trovati cadaveri sempre in un camion. Allargando poi lo sguardo a tutto il confine tra il Messico e gli Stati Uniti, a dicembre 54 migranti morirono in Messico: erano nel rimorchio di un camion dove si nascondevano oltre 150 migranti.

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