Fonte foto: Shinzo Abe - Facebook

E’ morto in ospedale, Shinzo Abe. L’ex primo ministro del Giappone non è riuscito a sopravvivere ai colpi di arma da fuoco con cui è stato assassinato. Ad annunciare il suo decesso all’emittente Nhk, è stato un alto funzionario del Partito Liberal Democratico, di cui Abe faceva parte.


L’ex premier stava parlando in pubblico, in un comizio nella città di Nara per il candidato politico Kei Sato, quando è stato ferito. I giornali giapponesi riportano che gli avrebbero sparato due volte, al collo, poi alla schiena, prima che si accasciasse a terra. Abe stava conducendo la campagna elettorale per il suo ex partito in vista delle elezioni legislative di domenica.

E’ stato arrestato il presunto attentatore: l’ex militare della Marina, Yamagami Tetsuya, un uomo di 41 anni fermato sul luogo dell’assassinio. Un’arma è stata immediatamente recuperata. Sul posto è stata trovata una pistola realizzata a mano, come dimostrano le immagini che stanno circolando in rete.

Fonte foto: Twitter

Il ministro della Difesa nel governo giapponese, Nobuo Kishi, ha affermato che qualunque sia la motivazione dell’assassino, l’attacco è “un atto imperdonabile”.

L’attentato si consuma in un Paese – il Giappone – dove le aggressioni ai personaggi pubblici rappresentano eventi estremamente rari. Abe era stato primo ministro nel 2006-07 e nel 2012-20. Dopo le dimissioni, il suo impegno per il partito era proseguito.

Dalla seconda guerra mondiale i Liberal Democratici hanno sempre detenuto il monopolio del potere politico. Per i sondaggi giapponesi sono in vantaggio rispetto agli avversari anche per le elezioni di domenica. La presenza di Abe al comizio in cui è stato ucciso, secondo quanto riporta la Bbc, era stata confermata solo il giorno prima.

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