Una bolletta della corrente quasi quattro volte più alta di quella dello stesso periodo dell’anno precedente. Con un consumo pressoché invariato, Dario deve pagare, per i consumi di luglio del suo bar, circa 17mila euro. Il 350% in più. Nel 2021 l’importo da versare era di circa 5mila euro. “E luglio non è il mese in cui consumiamo di più. Solitamente è dicembre il mese in cui il lavoro è più intenso”.
Allarga le braccia, mentre a uno dei tavoli del suo locale nella provincia di Napoli mette a raffronto i due importi. E la stima che fa per la prossima bolletta – quella che arriverà tra pochi giorni per i consumi di agosto – non è rassicurante. Dario costantemente tiene sotto controllo il Pun (Pezzo unico nazionale), ossia il prezzo di acquisto dell’energia elettrica che si forma quotidianamente sulla borsa dell’energia italiana. E l’indice aggiornato già è più alto di quello di luglio. Fa due calcoli e prevede che a settembre potrebbe arrivare una bolletta di circa 20mila euro.
Come si affrontano questi aumenti? Risponde senza esitare: si alzano i prezzi e si rischia di licenziare il personale. “Così molti chiuderanno”, poi ipotizza. Dario sta valutando se affiggere la sua bolletta sulla vetrina, per aderire all’iniziativa di Confcommercio pensata per rendere tutti partecipi della crisi che sta investendo gli esercenti a causa degli aumenti dei prezzi di corrente e gas. Si chiede perché si parli solo ora dei rincari.
“E’ un anno che subiamo questi aumenti“, afferma facendo scorrere sullo schermo del suo smartphone il dito sull’elenco del Pun degli ultimi 12 mesi. Dario, quindi, pone l’accento sul silenzio che è imperversato sulla questione fino a qualche settimana fa. “Nessuno fino ad oggi ha fatto o detto nulla. Si sono mossi solo negli ultimi giorni, ma gli aumenti noi li riscontriamo da un anno”.
La voce di Dario si aggiunge a quella dei numerosi commercianti e degli altri imprenditori che da giorni stanno lanciando l’allarme su una situazione che sta mettendo in una crisi insostenibile aziende di ogni dimensione, già duramente provate da due anni di pandemia.