Scoprire la natura umana attraverso le galline. E’ un po’ questo il senso del viaggio esplorativo che Jackie Polzin compie nel suo romanzo di esordio “Quattro galline“. L’opera, pubblicata da Einaudi Editore, è in commercio dallo scorso 20 settembre e dagli scaffali delle librerie sparisce velocemente.
La protagonista del romanzo ha quattro galline. Vive con il marito in un paese del Minnesota e prova a esplorare il mondo umano attraverso i suoi volatili – Hennepin County, Gam Gam, Gloria, Testanera – con una curiosità genuina. Attraverso le sue galline racconta le donne, in modo ironico e saggio.
Nel pollaio ci sono emozioni, sentimenti, e le galline diventano il modo per analizzarsi in modo introspettivo e per analizzare il mondo umano. Ogni gallina ha il suo carattere, come ogni uomo. Nell’opera si parla delle loro paure, dei loro desideri, della necessità di prendersene cura, di proteggerle.
A tratti spiritoso e a tratti drammatico, nel libro si percepisce un’empatia tra la protagonista le sue galline. E l’uovo sembra esserne il tramite. La maternità è una questione che viene affrontata, in particolare la sofferenza per un aborto spontaneo. Come la solitudine. Nonostante la drammaticità di questi temi, il testo riesce ad essere vitale e si lascia divorare fino alla fine.