Eletta appena 45 giorni fa, Liz Truss si è dimessa da primo ministro del Regno Unito e da leader dei conservatori. La scelta è arrivata dopo la perdita di sostegno da buona parte del suo partito. Fallimentari si sono rivelate le riforme fiscali proposte dalla premier per ridurre le tasse a ricchi e imprese indebitandosi: avevano causato il crollo della sterlina e una preoccupante crisi finanziaria che hanno fatto perdere credibilità in Truss.
Il rischio di un tracollo è rientrato con la nomina di un nuovo ministro dell’economia- Jeremy Hunt al posto di Kwasi Kwarteng – che ha cancellato la maggior parte dei provvedimenti fiscali introdotti dal nuovo governo.
A Downing Street, ieri, alla stampa Truss ha dichiarato: “Non posso assolvere il mandato per il quale sono stata eletta dal Partito Conservatore. Ho quindi parlato con sua maestà il re per comunicargli che mi dimetto da leader del Partito Conservatore”. La premier uscente ha detto che resterà in carica fino a quando non sarà nominato il suo successore, che sarà scelto entro una settimana. Nel Regno Unito, il primo ministro è il capo del partito di maggioranza.
Alla vigilia delle dimissioni di Truss, aveva lasciato il governo la ministra dell’Interno, Suella Braverman, definendo la gestione di Truss inadeguata. L’opposizione (Partito Laburista e Partito Liberal-Democratico) ha chiesto che si torni al voto. Le prossime elezioni generali nel Regno Unito sono previste tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.