È uscito da pochi giorni nelle sale statunitensi e sta già riscuotendo successo l’ultimo film di Steven Spielberg, “The Fabelmans”. Sarà che nella sua ultima opera il regista degli intramontabili “Lo squalo” e “E.T. l’extraterrestre”, vincitore di due premi Oscar come miglior regista per “Schindler’s List – La lista di Schindler” e “Salvate il soldato Ryan”, ha raccontato se stesso, la sua vita.

Un’opera intima, quindi, in cui Spielberg arriva perfino a rivelare un segreto: confessa di aver scoperto, quando aveva 16 anni, la relazione extraconiugale della madre con il miglior amico del padre prima che venisse svelata. La separazione tra i suoi genitori sarebbe arrivata solo tre anni dopo. Lo ha rivelato lo stesso Spielberg in un’intervista.

“È un segreto che abbiamo condiviso per la maggior parte della nostra vita – ha raccontato -. Mio padre non l’ha mai saputo. Era un qualcosa che credevo di poter seppellire. In un certo senso fare questo film mi ha fatto realizzare che ho portato questo fardello per tutto questo tempo. Ho dovuto processarlo col mio cuore e con la mia anima prima di farlo uscire. Quando ci sono riuscito ho potuto finalmente rimpiangere davvero di non averlo condiviso con mio padre”.

Nella pellicola gli elementi autobiografici si mischiano alla finzione cinematografica. L’opera si sarebbe già piazzata tra quelle più amate di Spielberg.

Il film inizia in una notte nevosa del 1952 quando Burt (Paul Dano), un ingegnere informatico, e Mitzi (Michelle Williams), la moglie, portano Sammy al cinema. Il film che andranno a vedere sarà di ispirazione per il piccolo Sammy e cambierà la sua vita. Come recita a un certo punto Burt: “Amare qualcosa non basta, devi prendertene anche cura”.

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