Gli spinaci sono la fonte più ricca di ferro? Se si dovesse stilare una lista degli alimenti che sono considerati ricchi di ferro scopriremmo che in realtà gli spinaci non sono in cima alla lista. Inoltre, se per diletto, basandoci su fonti scientifiche attendibili, cercassimo di sfatare alcuni miti sull’alimentazione, scopriremmo con molta probabilità che l’ananas non brucia i grassi, sebbene è un frutto buono e saporito; che acqua e limone, come bevanda, “non ha alcun effetto straordinario” e che non c’è nessuna prova scientifica che al mattino, appena svegli, ci purifica l’organismo, come non c’è nessuna prova scientifica che la carne è piena di ormoni. A quel punto, a seguito di una serie di scoperte, prenderemmo coscienza del fatto che talvolta vi è un errato sistema di credenze, idee e valori che guida le nostre abitudini alimentari.
Pubblicato nel 2023 da Castelvecchi editore, “Assurdità alimentari” è un saggio di divulgazione scientifica che, sebbene presenti dei termini tecnici, tratta in maniera semplice ed esaustiva questi falsi miti sull’alimentazione e ci guida verso una più chiara e consapevole visione oggettiva sul cibo. I due autori, Marco Capocasa, biologo e antropologo vice-segretario dell’Istituto Italiano di Antropologia, e Davide Venier, dottore in Dietistica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, hanno creato la loro opera proprio con l’intento di salvaguardare lo stato di salute degli individui e di smontare quelle false credenze diffuse, dimostrando al pubblico che di fatto sono prive di fondamento scientifico.
“Assurdità alimentari” dunque è un libro che presenta un’analisi critica e argomentata che mette in evidenza ai lettori l’inesattezza o la mancanza di prove a supporto delle cosiddette fake news.
Il libro si divide in tre capitoli seguiti da un breve approfondimento ed un glossario.
Il primo capitolo offre al lettore una panoramica dei principali aspetti storico-evoluzionistici legati all’alimentazione, “fra di essi, la transizione neolitica, l’evoluzione della tolleranza al lattosio, il metabolismo frugale e il Progetto Genoma Umano”. Il secondo capitolo, invece, approfondendo “alcuni degli aspetti trattati in quello precedente”, spiega che “nel campo dell’alimentazione e della nutrizione umana, così come in altri ambiti della storia bioculturale della nostra specie, cultura, ambiente e genetica si intersecano”. Qui il lettore, passando attraverso argomenti di carattere scientifico e non, passerà attraverso diversi temi, tra cui: i geni FADS (Fatty Acid Desaturases), la digestione dell’amido, il microbiota intestinale, globalizzazione alimentazione e salute umana, fake news, nutrizione e alimentazione. Infine, nel terzo capitolo, il cuore vero e proprio del saggio, vengono presentati e smontati 25 falsi miti sull’alimentazione.
Il paragrafo finale del terzo capitolo termina con un virgolettato che cita la seguente frase: “Ma questa è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta”. Si tratta di un estratto del romanzo “La storia infinita” di Michael Ende, aggiunto volutamente dagli autori “con la speranza di essere riusciti a raggiungere lo scopo” di riportare nel mondo “reale” il lettore disperso nel mondo delle fake news sull’alimentazione.