La mostra “KLIMT – The Gold Experience” presso il Next Museum, a Sesto San Giovanni (Milano), è una vera e propria immersione multisensoriale nella vita del pittore austriaco Gustav Klimt, figura di spicco della Secessione viennese. Si tratta di una produzione internazionale organizzata da Next Exhibition, in collaborazione con l’Associazione Culturale Dreams.

Il percorso si compone di cinque zone successive, ognuna dedicata a diverse opere ma anche al contesto storico e artistico dell’artista. Inizia con una cronologia che offre una panoramica dei momenti più importanti nella vita e nell’arte di Klimt. Successivamente, gli spettatori entrano in un’area di oltre 300 metri quadrati, dove le pareti, il pavimento e la struttura stessa della location si fondono in un suggestivo mare dorato grazie all’uso innovativo del videomapping.

Opere celebri come “Il Bacio” e “L’Albero della Vita” prendono vita, avvolgendo gli osservatori in un vortice di luce e colore, mentre la sala è pervasa da una colonna sonora evocativa. Le maestose note di composizioni celebri come “Carmina Burana” e le suggestive melodie dell’Orchestra Sinfonica dell’Ucraina, insieme ad altri brani famosi, contribuiscono a creare un’atmosfera spettacolare e coinvolgente. La combinazione di queste opere visive e musicali trasforma la visita alla mostra in un’esperienza straordinaria, coinvolgente i sensi degli spettatori in modo completo e affascinante.

Celebrare la Sensualità o Essere un Precursore del Femminismo?

La produzione di Gustav Klimt è indissolubilmente legata ai temi esistenziali femminili e propone numerose rappresentazioni, sensuali e talvolta erotiche. Tuttavia, durante la visita a “KLIMT – The Gold Experience”, sorge una domanda: le sue opere segnano semplicemente l’avvento dell’Art Nouveau all’alba del XX secolo o lo fanno anche considerare un precursore del femminismo?

Attraverso opere come “Le Vergini” e “Danae”, Klimt ha sfidato le convenzioni dell’epoca, liberando le rappresentazioni femminili dai canoni tradizionali. Tuttavia, la sua prospettiva potrebbe essere interpretata come una celebrazione della sensualità femminile piuttosto che come un manifesto femminista, data la sua attività precedente all’affermazione completa del movimento femminista moderno.

Nell’ambito dell’esposizione, esploriamo questo complesso legame tra Klimt e i temi esistenziali che presenta attraverso il prisma del femminile. Ciò invita il pubblico a riflettere sul suo lascito artistico e su come le sue opere interagiscono con i concetti moderni di emancipazione femminile. Alla fine del percorso, un laboratorio didattico offre sia ai grandi che ai piccoli la possibilità di esprimere la propria creatività in stile Klimt, con la possibilità di condividere le opere realizzate sulla piattaforma della mostra.

Roberto Indiano, fondatore di Next Exhibition, sottolinea l’obiettivo di rendere l’arte di Klimt emozionale e accessibile attraverso un innovativo videomapping che attraversa tutte le fasi artistiche, focalizzandosi sul periodo aureo. L’esposizione è aperta tutti i giorni, fino al 28 gennaio 2024, per poi spostarsi a Torino.

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