In Italia, secondo i dati forniti da Save the Children e risalenti a metà 2023, 870.000 ragazze e giovani donne tra i 15 e i 29 anni, ossia il 20,5% (pari a più di 1 su 5), rientrano tra i Neet cioè tra coloro le quali non studiano e non lavorano. Si tratta di quasi il 3% in più rispetto agli uomini (17,7%). Anche la fascia età più grande sconta le sue criticità: le donne tra i 25 e i 34 anni, infatti, risulta inattiva e tra le giovani madri il 45%, quindi meno di una su due, è occupata. Una situazione allarmante. Con l’obiettivo di porvi rimedio è nato un progetto che mette a disposizione di 300 ragazze e giovani donne nelle tre città di Napoli, Roma e Venezia dei piani personalizzati di accompagnamento educativo. Di queste, 50 sono giovani mamme. Si tratta del progetto Futura.
A promuovere l’iniziativa, la stessa Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e YOLK™, in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Proprio l’istituto di credito ha attivato una piattaforma, www.forfunding.it/progettofutura, per il sostegno economico al progetto. Nel primo anno di Futura i percorsi attivati nelle tre realtà protagoniste sono stati 155. Entro la fine di febbraio del 2024 arriveranno a 184. A livello nazionale le giovani madri attualmente coinvolte sono 25.
Il 45% degli interventi riguarda sia percorsi di inserimento lavorativi che di percorsi di ripresa del percorso o sostegno allo studio dai primi anni delle scuole superiori fino all’università. Il 28% del progetto attiene al riorientamento e alla pianificazione più concreta della propria vita, e il 20% è rivolto al benessere emotivo, con diversi percorsi che includono la partecipazione ad attività sportive, culturali, ricreative e, all’occorrenza, di sostegno psicologico. Infine, il restante 7%, si riferisce all’ambito delle interazioni sociali e alle reti di supporto, con percorsi di cittadinanza attiva, conoscenza dei luoghi, delle istituzioni, delle possibili reti di supporto sul territorio. L’accompagnamento delle beneficiarie del progetto Futura è di lunga durata. Il 72% dei percorsi viene realizzato su proposta e grazie alla sinergia delle associazioni di diversa natura presenti sul territorio come associazioni culturali sportive e ricreative.
Giovedì, nella sede della cooperativa Dedalus di Napoli, i promotori hanno spiegato i dettagli del progetto.
Ai dati sulla inattività delle donne, Raffaela Milano, Direttrice programmi Italia-Europa di Save the Children ne aggiunge un altro allarmante: in Italia, ci sono “quasi 1 milione e 300.000 bambini e adolescenti in Italia in condizione di povertà assoluta. Per molti di loro, questa povertà assoluta diventa anche povertà educativa. Basti pensare – afferma Milano – ai tassi di dispersione scolastica, arrivati a superare l’11% su scala nazionale. Si tratta di una delle posizioni più basse nel range europeo. Questo ci rimanda al dato della povertà educativa delle ragazze, che sono più brave dei coetanei a scuola ma poi tutto questo si infrange quando devono entrare nel mondo del lavoro. Infatti, solo il 56% della platea femminile in Italia ha trovato occupazione’’.
Come mai questa disparità di opportunità tra uomini e donne? Per Raffaela Milano tutto ciò ha “radici storiche, che riguardano la distribuzione dei carichi di cura delle famiglie, soprattutto a carico delle donne. Il gap di servizi per esempio riguarda sulla prima infanzia ed esistono stereotipi di genere rispetto alla scelta delle materie scientifiche’’. Su questo, la stessa organizzazione Save The Children ricorda come le ragazze costituiscono la maggior parte degli iscritti ai licei, ovvero il 60,5%, contro il 39,5% di maschi. Al contrario, le donne restano in minoranza negli istituti tecnici (30%) o professionali (42,8%), e solo 1 laureata su 6 ha conseguito il titolo in una delle cosiddette aree STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità cooperativa Dedalus, racconta cosa le ha confidato una ragazza che ha ricevuto una borsa di studio: “Mi ha detto di sentirsi più leggera, di essersi tolta un peso dalle spalle perché adesso può pensare anche a se stessa. Queste ragazze – prosegue Morniroli – sono così schiacciate dagli obblighi quotidiani che non hanno più tempo per loro. Il potersi fermare un attimo e seguire delle attività proprie, significa superare le vulnerabilità’’. Luca Cordero di Montezemolo, Presidente di Telethon e Italo, tra gli ideatori di Futura si rammarica per il “drammatico distacco dalla scuola in tutt’Italia, al Nord come al Sud”. La “politica nel suo complesso è silente sulla povertà educativa, non è possibile che nel 2024 ci siano tutte queste disparità e che si perdano le ricchezze fisiche del Paese, che vanno all’estero’’.