“Io chiedo che il corpo di mio figlio mi sia restituito immediatamente”. Con questo appello la madre di Alexei Navalny, Lyudmila Navalnaya, conclude un video con cui ha raccontato la sua visita all’obitorio nella città di Salekhard, nel nord della Russia.
La donna, nel filmato pubblicato sul canale Youtube di Alexei Navalny, dice di aver visto il corpo del figlio, morto 6 giorni fa nella colonia penale artica di Kharp dove era detenuto da dicembre. “Ieri sera, segretamente, mi hanno portata all’obitorio, dove mi hanno fatto vedere Alexei. I giudici inquirenti dicono di sapere la causa della morte, e di avere tutti i documenti medici e giuridici pronti. Li ho visti, e ho anche firmato il certificato di morte. Per legge avremmo dovuto avere indietro la salma di Aleksei subito. Ma finora non ce l’hanno consegnata”.
Lyudmila Navalnaya dice di aver firmato un certificato di morte che riporta “cause naturali” come motivo del decesso e denuncia ricatti e pressioni da parte delle autorità russe. “Mi stanno ricattando, stanno ponendo condizioni su dove, quando e come mio figlio debba essere sepolto”. Secondo quanto rivela, gli inquirenti russi le hanno fatto pressioni per consentire una sepoltura “segreta”: “Vogliono portarmi alla periferia del cimitero, su una tomba fresca e dire: ‘Qui giace tuo figlio.'”, sostiene nel video.
“Guardandomi negli occhi, dicono che se non accetto un funerale segreto, faranno qualcosa con il corpo di mio figlio”, afferma. “Il tempo non è dalla tua parte, il cadavere si sta decomponendo”, le avrebbero detto.
Navalny è morto in una colonia carceraria il 16 febbraio scorso. Il servizio carcerario russo in un comunicato stampa ha detto che Navalny si è sentito male durante una “passeggiata” ed è deceduto. L’ex leader dell’opposizione russa era detenuto dal 2021, da quando era stato fermato al ritorno dalla Germania dove si trovava da quando era stato avvelenato con l’agente nervino Novichok nell’agosto del 2020.
La vedova Yulia Navalnaya ha accusato Putin per la morte del marito e ha promesso di continuare la sua lotta. In Russia, il Cremlino ha risposto con la repressione alle manifestazioni e ai presidi per commemorare Navalny: centinaia le persone che sarebbero state arrestate.