Il 15 Maggio c’è stata una riunione di Governo nella cittadina di Handlová, a 180 km a nord-est di Bratislava, che ha visto la partecipazione del premier Robert Fico e del suo esecutivo. Al termine del vertice, il premier è stato raggiunto in strada da alcuni colpi di arma da fuoco. Sottoposto ad un intervento d’urgenza, ha lottato tra la vita e la morte ma adesso è stabile e si trova ricoverato in terapia intensiva.

Cosa è successo

Il premier si trovava davanti alla Casa della Cultura, centro congressi nel centro di Handlová, era fermo a salutare i suoi sostenitori quando qualcuno tra i presenti gli ha sparato. Prima di aprire il fuoco contro il premier con una pistola a canna corta (legalmente registrata), l’aggressore avrebbe attirato la sua attenzione chiamandolo per nome, come ha riferito il quotidiano slovacco Pravda. Alcuni testimoni hanno riferito ai media di aver sentito tre o quattro colpi e di aver visto Fico cadere a terra, prima che venisse caricato in auto dagli agenti della sua sicurezza. Sembrerebbe certo che tre dei colpi esplosi abbiano ferito il primo ministro: due al braccio ed uno all’addome. Le sue condizioni sono apparse immediatamente gravi e il viaggio verso Bratislava sarebbe stato troppo lungo, così il premier è stato portato in elisoccorso all’ospedale Roosevelt di Banská Bystrica, a circa 35 km in linea d’aria da Handlová.

L’attentatore

Jiuraj Cintula, un pensionato di 71 anni, scrittore ed autore di poesie sarebbe l’attentatore. L’uomo, dopo essere stato immobilizzato dagli uomini della sicurezza di Fico, è stato arrestato. Sottoposto ad interrogatorio, avrebbe rivelato di aver sparato “perché in disaccordo con le politiche del governo”.
Non ci sono informazioni sul possibile movente del tentato omicidio ma iniziano a trapelare dettagli sull’assalitore: secondo la tv Joj, l’uomo sarebbe originario della cittadina di Levice, nel sud slovacco ed anche sua moglie sarebbe stata arrestata per essere interrogata. Il portale web aktuality.sk ha descritto l’attentatore come “un uomo che nel 2016 ha lavorato per un servizio di sicurezza privato”.

L’attentato

Si è trattato del primo tentativo di omicidio di un politico di alto livello nella storia della Slovacchia (che dal 1 gennaio 1993 si è separata dalla Repubblica Ceca). Nonostante sia stato appurato che l’aggressore è un lupo solitario, non appartenente ad un partito, non sono mancate dichiarazioni con allusioni a moventi politici: “Lo scontro politico ha portato ad un tentato omicidio”, avrebbe dichiarato il Ministro della Difesa, Robert Kalinak, al quale ha fatto eco il Ministro dell’Interno Matus Sutaj Estok: “È un omicidio politicamente motivato”.

Un atto contro la democrazia

Un orribile crimine, un grave attacco alla democrazia. Con queste parole i leaders mondiali hanno manifestato shock ed indignazione per quanto avvenuto ai danni di Robert Fico. Immediata anche la reazione del Presidente eletto della Slovacchia, Peter Pellegrini, che oltre ad esprimere vicinanza a Fico ed a condannare l’episodio, ha invitato i partiti a sospendere la campagna per le europee in programma l’8 giugno: “Invito tutti i partiti a sospendere temporaneamente o a ridurre considerevolmente le loro campagne. La Slovacchia non ha bisogno di ulteriori scontri ed accuse reciproche adesso”, ha dichiarato alla stampa.

Il premier e Smer

Robert Fico ha 59 anni, è sposato con Svetlana Ficová, avvocato e professoressa, ed è padre di Michal. Appena laureato in legge a Bratislava, nel 1987 si è iscritto al Partito Comunista di Cecoslovacchia. Dopo il crollo del regime comunista cecoslovacco, è entrato nel Partito della Sinistra Democratica (SDL) ed in seguito all’uscita dal SDL, ha fondato un nuovo partito: Direzione Socialdemocrazia (Smer- sociálna demokracia).

Smer, partito populista di sinistra, intreccia una politica economica di impronta socialdemocratica a un conservatorismo che emergono soprattutto nella difesa della famiglia tradizionale, negli affondi contro le comunità islamiche e rom, nella contrarietà ai diritti Lgbt e nella politica anti migratoria.

Quello attuale è il quarto governo guidato da Fico. Già primo ministro dal 2006 al 2010, e in due governi dal 2012 al 2018,il premier slovacco è stato anche presidente di turno della Ue nel secondo semestre del 2016.

Lo scandalo del 2018

A marzo del 2018 Fico attraversò una grave crisi politica innescata dall’omicidio del giornalista Ján Kuciak e della sua compagna, avvenuto a febbraio dello stesso anno. Kuciak era un giornalista che indagava sui casi di corruzione e truffa legati ai fondi strutturali dell’Unione Europea e quelli per favorire la crescita economica dei paesi membri. Il suo lavoro investigativo riguardava, in particolare, i legami tra i membri del governo e la criminalità organizzata: nel suo ultimo articolo, pubblicato postumo, aveva sostenuto che esistessero rapporti tra la ‘ndrangheta calabrese e alcuni uomini di fiducia di Fico. Nonostante Fico non ebbe un ruolo in prima persona negli scandali descritti da Kuciak, questo caso causò il calo netto dei consensi e della fiducia nei suoi confronti. In quella fase critica, opposizione e parte della società civile protestarono chiedendo nuove elezioni. Due stretti collaboratori del premier, nominati nell’inchiesta di Kuciak, ed il ministro dell’Interno Robert Kalinak, criticato per l’eccessiva lentezza delle indagini sull’omicidio si dimisero. Dopo alcuni giorni li seguì Fico.

Le posizioni del premier, anche se in linea con l’orientamento pro-russo dello Smer, rappresentano un cambiamento significativo rispetto alla politica recente della Slovacchia. Vicino al Cremlino, Fico è da sempre contrario all’ingresso dell’Ucraina nella Nato ed alle sanzioni europee nei confronti di Mosca ed ha parlato spesso di chiudere i confini ai migranti.

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