Il labour trionfa alle elezioni e torna alla guida del Regno Unito dopo 14 anni di dominio ininterrotto dei Conservatori. Il nuovo premier inglese sarà Keir Starmer, che potrà contare su una maggioranza assoluta in Parlamento. A votare è andato il 69% degli aventi diritto e lo scrutinio è oramai pressocché completato.

I seggi assegnati ai laburisti, secondo gli exit poll, saranno all’incirca 410 sui 650 totali, frutto del 34% circa dei consensi ottenuti. Debacle invece, per tories, del primo ministro uscente Rishi Sunak: per loro i seggi saranno soltanto 116 (23,6%). Si tratta del peggior risultato addirittura dal 1832 ad oggi. Mentre una maggioranza così schiacciante non si è mai avuta dal 1935.

Sunak a breve incontrerà a Buckingham Palace Re Carlo III per rassegnare le dimissioni dal suo incarico, così come da prassi. Successivamente, il premier designato Keir Starmer riceverà dallo stesso sovrano inglese l’incarico di formare il nuovo governo, tenendo un discorso al civico 10 di Downing Street, per poi giurare come nuovo primo ministro.

I risultati

L’esito delle consultazioni britanniche, che si sono svolte ieri, giovedì 4 luglio, era annunciato da tempo e il voto non ha riservato sorprese. Starmer, alla guida del partito dal 4 aprile 2020 e che gli analisti politici definiscono appartenente all’ala moderata e riformista della sinistra inglese – lontano, per intenderci, su molti punti dalla posizione del suo predecessore come leader laburista Jeremy Corbyn, quest’ultimo accusato di avere delle posizioni antisemite – ha commentato così la sua vittoria: “Gli elettori, qui e in tutto il Paese, hanno parlato e sono pronti al cambiamento per porre fine allo spettacolo e tornare alla politica come servizio al pubblico Dobbiamo riportare la politica al servizio del pubblico. Questa è la grande prova della politica in quest’epoca: la lotta per la fiducia è la battaglia che definisce la nostra epoca. Prima il Paese, poi il partito è un principio guida”.

Il nuovo primo ministro

Il futuro premier nelle sue prime dichiarazioni post vittoria ha anche promesso un “rinnovamento nazionale. Il nostro compito non è altro che rinnovare le idee che mantengono l’unità del nostro Paese. Non prometto che sarà facile”. Starmer, 69 anni, ex avvocato per i diritti umani e magistrato dal 2008 al 2013, è sposato con due figli e tifoso della squadra dell’Arsenal. Proveniente dalla classe lavoratrice, è figlio di una infermiera e di un operaio. Sulla questione Brexit ha già detto che sotto il suo governo la Gran Bretagna non entrerà nuovamente nell’Ue dopo esserne uscita a seguito del referendum e nel mercato unico ma di auspicare comunque una maggiore collaborazione con Bruxelles. Tra i dossier delicati che dovrà affrontare, quelli dell’immigrazione e la grossa inflazione che, come in altre parti del mondo, brucia la gran parte dei salari dei britannici.

I tories si leccano le ferite

Grossa delusione tra i conservatori, all’opposizione per la prima volta dal 2010. Di esito “deludente’’ ha parlato il premier uscente Rishi Sunak, ammettendo che il suo partito ha bisogno di una profonda “riflessione’’ dopo i risultati del voto del 4 luglio. Sunak, di origine indiana, aveva preso il posto di Liz Truss (che ha perso il suo seggio alla Camera dei Comuni) a sua volta subentrata a Boris Johnson. Secondo alcuni analisti, i tories hanno pagato in termini elettorali la gestione della Brexit e le conseguenze dal punto di vista economico per la scelta di abbandonare l’Unione Europea. Buon risultato dell’euroscettico Nigel Farage che con il suo Reform UK a cui le proiezioni di voti assegnano 13 seggi. Risultato notevole anche per i Liberal Democratici che ottengono 70 seggi con il 12,2% dei voti. Male invece i nazionalisti scozzesi stimati a soli 8 seggi dai 48 rappresentanti attuali.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here