Un protocollo d’intesa con cui si destinano 1,2 miliardi di euro per imprimere una decisiva svolta alla rigenerazione urbana e al risanamento ambientale dell’area ex Italsider di Bagnoli-Coroglio, quartiere occidentale di Napoli. L’accordo, firmato lunedì dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e da Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, presso l’auditorium della Porte del Parco di via Diocleziano, nei pressi del Sito di interesse nazionale (Sin), servirà a completare sia le bonifiche che a garantire lo sviluppo infrastrutturale dell’area.

Il protocollo e le risorse

Nell’articolo 14 del decreto-legge 7 maggio 2024 n.60 sono fissate le risorse finanziarie per le opere di bonifica e di rinascita dell’area ex Italsider, orfana dagli inizi degli anni ‘90 dell’industria siderurgica: 1.218 milioni di euro per il periodo 2024-2029, di cui 28 milioni di euro per l’anno 2024, 90 milioni di euro per l’anno 2025, 100 milioni di euro per l’anno 2026, 200 milioni di euro per l’anno 2027 e 400 milioni per ciascuno degli anni 2028 e 2029. Questa considerevole somma si aggiunge alle centinaia di milioni di euro già spesi per i primi interventi di bonifica e servirà per dare un nuovo volto infrastrutturale a Bagnoli dopo trent’anni di sostanziale oblio e abbandono.

Diversi i lotti di intervento, la maggior parte dei quali interessati da progetti definitivi, con gare già concluse e qualcuna ancora da avviare. In programma, la creazione del parco urbano e il completamento della bonifica, già cominciata da qualche anno ma non ancora conclusasi nelle aree nei pressi degli arenili e della spiaggia (oltre di quelle dove sorgevano gli altiforni), per 56,3 milioni di euro (aggiudicazione già disposta). Poi, la realizzazione di infrastrutture energetiche per 1,5 milioni di euro circa (aggiudicazione già disposta). E, per rendere raggiungibile l’area Sin Bagnoli-Coroglio, è prevista l’implementazione del servizio trasporti, con l’aggiudicazione dei lavori già disposti per un esborso previsto nel computo pari a 48 milioni di euro.

E ancora: la costruzione di infrastrutture idriche per 203 milioni di euro di spesa (aggiudicazione già disposta); la rimozione della colmata a mare e la bonifica degli arenili nell’area di Bagnoli per 220,3 milioni di euro, con la gara ancora da avviare e aggiudicare. Tra i progetti, anche il risanamento dei sedimenti marini, con gara da avviare per quasi 409 milioni di euro, e interventi per il waterfront (interventi di riqualificazione di aree in rapporto con l’acqua), con 157,6 milioni di euro di spesa (nella fase dello studio preliminare). Infine, l’esecuzione del parco urbano per 122, 1 milioni di euro (nella frase dello studio preliminare.

Tranne che per la bonifica del parco urbano, per cui si è già alla cantierizzazione delle aree, gli altri lotti di interventi i punti sono in fase di approfondimento nella conferenza dei servizi. Nel protocollo all’articolo 5 si legge: “1. Le Parti si impegnano a dare attuazione agli interventi previsti dal presente Protocollo. In particolare: a. la Presidenza del Consiglio dei ministri – Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, avvalendosi delle proprie strutture, si impegna a garantire forme di coordinamento e di immediata collaborazione, anche con il ricorso a strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo; b. il Commissario straordinario di Governo si impegna ad assicurare il conseguimento degli obiettivi realizzativi e di spesa del presente Protocollo, indicati nei cronoprogrammi e nel piano finanziario riportati in allegato, nonché al corretto e tempestivo inserimento dei dati nel sistema informatico di cui all’articolo 4 del decreto-legge Sud, rispettando i termini per la validazione dei dati previsti dal Sistema Nazionale di Monitoraggio.

2. Le Parti si impegnano inoltre a verificare periodicamente, a partire dalla data di assegnazione delle risorse, lo stato di attuazione del presente Protocollo ed eventuali necessità di rimodulazione degli interventi indicati nell’Allegato A1. A tale fine, il Commissario straordinario di Governo assicura l’invio al Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud di n. 2 relazioni semestrali riferite al periodo 1 gennaio – 30 giugno e 1 luglio – 31 dicembre, rispettivamente entro il 31 agosto e il 28 febbraio di ciascun anno, dando evidenza dello stato di attuazione degli interventi indicati nel presente Protocollo, nonché degli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni dei cronoprogrammi procedurali e di spesa, e delle azioni poste in essere per porvi rimedio.

3. Ai sensi di quanto previsto dall’articolo 2, comma 5 del decreto-legge Sud, le relazioni di cui al comma 2 del presente articolo dovranno essere elaborate sulla base dell’apposita modulistica predisposta e resa disponibile dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud e trasmesse secondo le modalità indicate dal medesimo Dipartimento’’.

Le bonifiche e i lavori in corso

Al momento sono state completate le bonifiche dell’amianto grazie a un progetto da 480 milioni di euro che prevede anche la bonifica a terra, ora in corso. Sono tuttora in corso i progetti per la realizzazione del parco urbano e delle reti elettriche.

In questa fase, i lavori riguardanti il Programma di Risanamento Ambientale e di Rigenerazione Urbana (Praru) possono contare su 447 milioni di euro con fondi CUP (Codice Unico di Progetto) che identifica un progetto d’investimento pubblico per la spesa per lo sviluppo. Sono in corso attualmente anche i lavori per il parco dello sport, con la conclusione prevista nel luglio 2025 per 19,5 milioni di euro di spesa. I fondali di Bagnoli dovrebbero essere bonificati entro giugno 2025 con un esborso di 85,5 milioni di euro. A essi si aggiunge un’altra branca nel progetto di riqualificazione: la costruzione di nuovi alloggi, attività commerciali, terziarie, turistico-ricettive e parcheggi in un’area di 223.000 mq.

Rispetto ad altri interventi va ricordato come, dopo le richieste al Governo, i fondi previsti per bonifica mediante soilwashing (tecnica di bonifica del suolo contaminato che prevede il recupero della parte pregiata del mezzo attraverso un processo di separazione fisica dell’inquinante) del terreno sono diventati in totale 309.831mila euro, vista l’aggiunta di 194.326 milioni. In diminuzione, invece, i soldi per il parco urbano, decurtati per 78 milioni di euro, per le infrastrutture idriche, per 56 milioni per le infrastrutture idriche, passati così da 69,4 milioni a 13,4 milioni, e per la rimozione colmata e alla bonifica degli arenili passati da 50.5 milioni a 8 milioni.

Le considerazioni a margine della firma

Per la premier Giorgia Meloni, quello su Bagnoli, come affermato nel corso del suo intervento nell’ambito della firma del protocollo d’intesa, va visto come “un investimento strategico per il Sud, per la Campania e per l’Italia. Rivendico la scelta di questo governo di aver voluto destinare a questo progetto 1,2 miliardi di euro di risorse della coesione’’. Meloni si compiace per il “bel lavoro di squadra’’ relativamente all’opera “di risanamento e riqualificazione ambientale’’, la “più ambiziosa d’Europa. Il protocollo prevede l’accelerazione di tutti gli interventi a partire dalla bonifica e una serie di nuovi obiettivi’’. La Meloni aggiunge: “Per quasi un secolo un’area industriale e siderurgica tra le più importanti d’Europa ha segnato la storia del Mezzogiorno”, poi, “nel 1990 “quella storia lunga, complessa e in certe fasi travagliata è finita si sarebbe dovuta aprire una storia nuova, quella del risanamento ambientale e della rigenerazione dell’area, per restituire ai napoletani un’area molto vasta con straordinarie potenzialità’’. Ma “così, come sapete, non è stato, tutti i tentativi di riqualificazione in trent’anni non hanno ottenuto i risultati sperati”, anche se sono state predisposte “risorse preziose, che però non sempre sono state spese o sono state utilizzate per interventi strategici’’.

Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Napoli e commissario alle bonifiche di Bagnoli, Gaetano Manfredi, “I cantieri delle bonifiche a terra partiranno tra fine luglio e i primi di settembre. I contratti sono già firmati, ci sono tutte le autorizzazioni, il personale è in parte già qui. La cantierizzazione si sta già avviando perché si stanno già pulendo le aree. Cominciano, poi, anche i primi investimenti privati. Sulla colmata “stiamo già lavorando per valutare la rimozione parziale in maniera tale da accelerare gli interventi e garantire un minore impatto ambientale, come ci è stato chiesto dalla Commissione di Valutazione Ambientale nazionale, e realizzare un grande spazio a mare”.

Per Manfredi, “finalmente potremo completare in tempi rapidi il recupero di quest’area fondamentale per la città”. “Ci auguriamo che per Bagnoli sia la volta buona. Dopo 30 anni di attesa e tante speranze disilluse credo che lo scetticismo sia naturale. L’unico modo per vincere lo scetticismo è fare le cose e realizzarle. Alla fine i cittadini si renderanno conto che quello che si dice si fa. Con la copertura finanziaria possiamo avviare i lavori su tutto, bonifiche e infrastrutture. Sulla stessa lunghezza d’onda si sta lavorando su un approfondimento, per valutare la rimozione parziale e per accelerare gli interventi garantendo un minore impatto ambientale’’.

Manfredi è convinto: “Mai come oggi non abbiamo nessuna incertezza. Abbiamo i progetti, abbiamo i finanziamenti, possiamo definire una road map robusta che potrà portarci al definitivo rilancio di questa area. La previsione di completamento è mediamente di cinque anni. Alcune opere finiranno il 2029 altre il 2030. Ci auguriamo che tutto vada bene’’ conclude il sindaco.

Il distinguo del governatore De Luca

Diverso il tono delle parole di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania protagonista a Caivano nei mesi scorsi di un siparietto con Meloni quando la premier, ricordando un fuori onda del governatore nel giorno della marcia degli amministratori locali al Parlamento, a favore di telecamere disse: “Sono quella str… della Meloni’’. “Sono il civile De Luca’’ le parole del presidente della Regione rivolte a Meloni, con tanto di stretta di mano, poco dopo il suo arrivo a Bagnoli lunedì. Poi, dopo la firma del protocollo, De Luca raggiunge per la foto di rito la stessa Meloni, che lo invita sul palco, il sindaco Manfredi e il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Raffaele Fitto, che con De Luca non è quasi mai tenero rispetto ai fondi da destinare alle Regioni del Mezzogiorno.

“Non ci sono stati problemi particolari, ma grande sobrietà’’, il commento di De Luca, che poi sottolinea: “Abbiamo mantenuto una coerenza assoluta rispetto a una tradizione molto diffusa da queste parti: c’è chi caccia i soldi e chi fa le cerimonie. Io ho voluto partecipare anche a questa bella cerimonia essendo il principale cacciatore di soldi. Questa è un’opportunità straordinaria, fondata su un finanziamento da 1,2 miliardi di euro attribuiti alla Regione Campania il 3 agosto 2023, sono fondi di competenza regionale. Cominceremo a lavorare, da un minuto dopo la sigla dell’accordo di coesione, perché ci sia un progetto di più elevata qualità architettonica e ambientale per fare di quest’area un’area modello per l’Italia e per l’Europa”. De Luca, poi, dice rivolto ai cronisti, che lo incalzano: “Non pensate che io viva di inviti sui palchi… Mi hanno chiamato alla fine per celebrare l’arte, e io, come sapete, sono un poeta’’.

La protesta dei comitati

Mentre alla Porta del Parco si firma il protocollo, a poca distanza si tiene un corteo di protesta verso l’auditorium della Porta del Parco promosso da vari comitati, come Laboratorio Politico Iskra, Osservatorio Popolare Bagnoli Libera, Mare Libero, Lido Pola, Mai Più Amianto. In totale, a partecipare oltre un centinaio. Una delegazione degli attivisti a fine giornata incontrerà poi il primo cittadino Gaetano Manfredi consegnandogli un documento sulla questione della rigenerazione urbana e risanamento ambientale dell’area.

Tra le richieste dei manifestanti: “Spiaggia libera, mare pulito, lavoro in attività a bassa intensità per i disoccupati del territorio”. Inoltre: “Nessun’altra costruzione in zona rossa, chi ha inquinato paghi, partecipazione popolare nelle scelte. Nessuna passerella sui nostri territori”.

Secondo i comitati il corteo concetto sarebbe stato gestito dell’ordine in “maniera autoritaria’’. Per questo, “i rapporti con l’amministrazione si sono incrinati. Al Sindaco di Napoli, a conclusione dell’evento, abbiamo detto una cosa semplice: oggi si è incrinata qualsiasi possibilità di dialogo già precario e si apre una nuova stagione di lotta fino a quando non verrà invertita la rotta sulle scelte su Bagnoli. Facciamo appello alla parte sana della società di questa città, agli abitanti del territorio, a chi sinceramente non vuole più che sulla nostra pelle si facciano passerelle e si sperperino soldi pubblici ancora una volta su Bagnoli. Durante il corteo, anche denunciando le politiche del Governo dai nuovi pacchetti sicurezza mentre si abolisce il reato di abuso di ufficio, dall’aumento delle spese militari mentre i salari sono fermi, fino all’autonomia differenziata, la manifestazione ha chiaramente espresso la sua opposizione all’accordo Fitto-Manfredi. L’ennesimo decreto legge del 7 maggio prevede soldi presi dal fondo coesione della Regione, insieme a un piano di riqualificazione pieno di dubbi sul cronoprogramma delle risorse, sulle bonifiche ed i tempi di queste, sulla discussione nelle stanze chiuse sulla Colmata e di altri elementi urbanistici con scelte dall’alto”.

In proposito, c’è da segnalare una dichiarazione della premier Meloni durante il suo intervento all’auditorium. “Ho visto che qui fuori ci sono dei manifestanti: dagli slogan direi che sono centri sociali, ma se non lo fossero, se fossero comitati di cittadini, direi che li capisco. Qui tante promesse sono state fatte e tradite. Ma direi loro di darci la possibilità di dimostrare che le cose si possono cambiare’’.

I comitati ribadiscono la necessità del rispetto delle clausole sociali per dare opportunità occupazionali agli abitanti del territorio di Bagnoli. Stando alle parole dello stesso sindaco, le clausole sociali dovrebbero riguardare il 20-25% del totale delle unità lavorative necessarie.

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