Il boato udito nitidamente dai palazzi circostanti. Le urla e i pianti degli abitanti impauriti. Le richieste di aiuto immediate perché intorno a sé tutto era crollato. La fuga precipitosa per mettersi in salvo da parte di chi è ancora in buone condizioni di salute. Il lunedì nero per le Vele di Scampia, periferia a Nord di Napoli, assume i contorni della tragedia. Attorno alle 22.30 di ieri cede un ballatoio alla Vela Celeste, abitata da circa 800 persone. Il bilancio a seguito del crollo, che non può dirsi nemmeno adesso definitivo, è pesante: 2 morti e 13 feriti, tra questi sette bambini trasportati al Santobono in codice rosso. Due di loro sono tuttora in rianimazione.
Le vittime
Le vittime si chiamavano Roberto Abruzzo, 29enne, macellaio, travolto dai manufatti sbriciolati e una donna di 35 anni, Margherita Della Ragione, deceduta dopo il ricovero al Cto per un arresto cardiocircolatorio sopraggiunto a causa dei gravi traumi riportati. Anna, 4 anni; Annunziata, 8 anni; Patrizia, 6 anni; Greta, 2 anni; Mya, 4 anni; Morena, 10 anni e Suami, 2 anni, sono i nomi delle bambine rimaste ferite. All’ospedale Cardarelli di Napoli, in Codice rosso ma non in pericolo di vita, si trovano attualmente ricoverati: Carmela Russo, 34 anni; Martina Russo, 24 anni; Patrizia Della Ragione, 53 anni. Trasportati invece all’Ospedale del Mare Luisa Abbruzzo, 23 anni, e Giuseppe Abbruzzo, 33 anni, parenti di una delle vittime.
Il Lotto M, ossia il complesso residenziale dove sorgono le Vele di Scampia, è investito dal progetto denominato “Restart’’ che prevede l’abbattimento di tre edifici e la riqualificazione e rifunzionalizzazione, ironia della sorte, proprio della Celeste collassata. Al momento è stata abbattuta solo la Vela verde, distrutta nel febbraio 2020 mentre attendono di andar giù anche la rossa e la gialla. Contestualmente, questo prevede il piano, le famiglie assegnatarie dovranno andare in nuovi alloggi costruiti nelle aree circostanti e, nel frattempo ciò avverrà, proprio la Vela Celeste è destinata ad accogliere i nuclei familiari che attendono l’assegnazione.
Gli attivisti del Comitato Vele e del Cantiere 167 stanno seguendo costantemente il percorso per la rigenerazione urbana. E, da punti di riferimento degli abitanti del posto, da tempo pungolano le istituzioni, a partire dall’amministrazione comunale, per accelerare i tempi dell’assegnazione dei nuovi alloggi ai nuclei familiari e l’abbattimento delle restanti due vele.
Le testimonianze, i soccorsi, l’evacuazione
Ancora sotto shock per il crollo, alcuni abitanti sibilano poche parole alla stampa accorsa: “Si è sentito un boato, un rumore sordo. Ci siamo accorti del ballatoio caduto. Sono stati chiamati immediatamente i soccorsi. Il posto è degradato, sapevano tutti in che condizioni vivono le famiglie qui’’. I parenti delle persone coinvolte piangono disperati, non si capacitano del perché, alla quotidianità difficile alle Vele, deve aggiungersi il dramma. Per qualcuno degli abitanti, in verità, quanto accaduto non è una sorpresa visto il degrado del luogo.
In seguito al crollo, in poco tempo a Scampia arrivano decine di ambulanze che prestano le prime cure mediche ai feriti, alcuni dei quali trasportati in ospedale. Intanto i vigili del fuoco raggiungono l’area del crollo e si trovano davanti la scena raccapricciante di una Vela semi distrutta. Il povero Roberto Abruzzo giace a terra a fianco alla trave che l’ha colpito in pieno, tra i locali malmessi e il fango accumulato a causa della pioggia del pomeriggio. Il suo cadavere sarà rimosso dalla Polizia Mortuaria, su disposizione del magistrato, soltanto a notte fonda dopo i rilievi del caso. A coordinare i soccorsi gli agenti di Polizia di Stato del Commissariato di Scampia (primo dirigente Antonella Palumbo), i carabinieri della Compagnia Vomero, la Guardia di Finanza, la Polizia Municipale di Napoli.
Nell’area del crollo del Lotto M, sequestrata dall’autorità giudiziaria, arrivano anche il vicesindaco di Napoli con delega all’urbanistica, Laura Lieto, e l’assessore alla sicurezza ed ex questore di Napoli, Antonio De Iesu. Discutono dell’evacuazione della sistemazione provvisoria delle famiglie della Vela Celeste, (non tutte a quanto pare provviste di titolo a stare negli appartamenti in cui vivono) disposta dalla Prefettura di Napoli. L’operazione, non ancora conclusasi, è resa difficile anche dall’assenza di sicurezza dell’edificio a seguito del crollo. Nelle prossime ore si capirà quante e quali famiglie riusciranno a rientrare.
Le reazioni
“Siamo profondamente addolorati per la tragedia di questa notte nella Vele Celeste di Scampia. Ho seguito personalmente le operazioni di soccorso ed insieme al Prefetto mi sono recato nella notte sul luogo del crollo per verificare la situazione e per mostrare vicinanza alla popolazione’’ le parole del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che alle 12 terrà un punto stampa. “I nostri servizi sociali – aggiunge – stanno fornendo assistenza ai residenti e i tecnici stanno completando i rilievi di sicurezza. Ora è il momento del dolore per chi è rimasto vittima e della speranza per chi è rimasto ferito a cominciare dai bambini, ma proprio per loro voglio anche subito ribadire che il nostro progetto di riqualificazione delle Vele non si ferma e l’impegno per Scampia sarà ancora più forte di prima”.
“La tragedia che si è consumata a Scampia a causa del crollo della Vela celeste ci addolora’’, così il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, il quale dice con la sua comunità, “partecipa commosso al dolore delle famiglie delle vittime. Confidiamo tutti in una pronta guarigione dei feriti. Un ringraziamento a tutte le squadre impegnate nei soccorsi”.
Marco Sarracino, deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd e cresciuto a Scampia parla di “tragedia inaccettabile. Al profondo cordoglio, alla richiesta di verità sull’accaduto, alla domanda di riscatto degli abitanti del quartiere, occorrerà rispondere con i fatti per un territorio che ha ricevuto poco e pagato tantissimo. Tutte le istituzioni siano al fianco del Sindaco Manfredi e del Comune di Napoli per proseguire la riqualificazione e la rigenerazione di Scampia”.
“Quanto avvenuto questa notte a Scampia è una tragedia. La mia preghiera è per le vittime e il mio pensiero di vicinanza e affetto è per tutte le famiglie, per i feriti, in particolare per i bambini coinvolti. Grazie alle Forze dell’ordine e a tutti coloro che sono impegnati nei soccorsi”. A dirlo, in una nota, il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli. A esprimersi anche il presidente dell’Ottava Municipalità di Napoli (Scampia, Chiaiano, Marianella, Piscinola), Nicola Nardella: “È stata una nottata durissima. Il bilancio è drammatico. Ho passato la notte alla vela, poi al tavolo prefettizio. Alle 12.30 sarò di nuovo in Prefettura. Stiamo spostando 800 persone circa. Bisogna tenere duro”.