La vicenda che ha occupato le prime pagine di tutti i quotidiani nazionali dalla settimana finale di agosto ha conosciuto il suo epilogo venerdì pomeriggio con le dimissioni irrevocabili del ministro Gennaro Sangiuliano. Da allora il suo ministero, quasi al giro di boa dei due anni, è stato affidato ad Alessandro Giuli, giornalista come il suo predecessore, nuovo Ministro della Cultura del Governo Meloni.
La fine anticipata dell’esperienza ministeriale non corrisponde, tuttavia, alla conclusione della querelle che attualmente vede ancora protagonisti l’ex titolare di via del Collegio Romano e Maria Rosaria Boccia, imprenditrice di Pompei. Ripercorrere le tappe del caso che ha tenuto in imbarazzo il Ministero della Cultura fino all’altro ieri sicuramente non basta a chiarire una vicenda per tanti aspetti ancora poco chiara, ma è comunque necessario ricostruire i fatti da quando tutto ha avuto inizio.
Dai ringraziamenti alle accuse
In data 25 agosto la 41enne Maria Rosaria Boccia, pubblicava su Instagram una storia nella quale ringraziava il ministro Gennaro Sangiuliano per l’incarico conferitole come consigliere nell’organizzazione dei grandi eventi del Mic. Immediata giungeva la smentita del Ministero. Boccia allora continuava a pubblicare contenuti per dimostrare di avere ragione.
Ad aggravare la situazione, i sospetti che per i viaggi della donna sarebbero stati utilizzati soldi del ministero, dunque denaro pubblico.
Il caso iniziava ad ingrandirsi, se ne discuteva in tutti i talk show, i tg, le pagine dei giornali fino al 3 settembre, giorno nel quale il titolare del Ministero è stato ricevuto dalla premier.
In quella occasione, a palazzo Chigi, Sangiuliano avrebbe chiarito che la signora Boccia non faceva parte del suo staff, che mai neanche un euro del ministero sarebbe stato impiegato per viaggi e soggiorni della stessa e che rispetto all’organizzazione del G7 Cultura, la stessa non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata”.
Nonostante ciò l’imprenditrice non arretrava: dopo la lunga intervista di Sangiuliano trasmessa mercoledì 4 settembre al Tg1 delle 20, in cui ammetteva di aver avuto una relazione con la donna e chiedeva scusa alla moglie, la giornalista Federica Corsini, ed al presidente del Consiglio per le noie politiche derivate dalla vicenda, continuava ad incalzare il ministro rivelando – tra l’altro – che avrebbe girato video, mai mostrati, all’interno degli uffici di Montecitorio con una telecamera nascosta negli occhiali.
Dalle dimissioni agli attacchi
Quando il 6 settembre il Ministro ha presentato le sue dimissioni irrevocabili scegliendo di difendersi da privato cittadino e tenere fuori il suo ruolo istituzionale dalla vicenda, è uscito allo scoperto anche l’ex marito della donna. Secondo quanto riportato su Il Messaggero, l’ex, intervistato sull’argomento avrebbe esclamato: “Non invidio Sangiuliano”.
L’uomo che starebbe divorziando da Maria Rosaria Boccia, con la quale è stato sposato per un anno tempo addietro, oggi afferma di desiderare soltanto di “stare lontano dalla stessa”.
Nonostante le dimissioni, questa storia appare destinata a far parlare ancora.
La vicenda costata la poltrona al Ministro della Cultura tra qualche ora si sposterà, infatti, negli uffici giudiziari e in particolare in quelli della Procura di Roma. Il difensore dell’ex ministro, l’avvocato Sica, ha fatto sapere che sarebbe quasi ultimata una denuncia che “sarà depositata all’attenzione dei magistrati all’inizio della prossima settimana”. L’ex direttore del Tg2 potrebbe recarsi di persona negli uffici della Procura per depositare l’atto a cui saranno allegati documenti e files che ricostruiscono, a detta del difensore, l’esatta cronologia dei fatti. “Dimostreremo l’assoluta correttezza della condotta del mio assistito” ha affermato l’avvocato, chiarendo : “E’ innegabile che l’ex ministro, a mio modo di vedere, sia stato oggetto di pressioni illecite da parte di Maria Rosaria Boccia”.
Per il difensore di Sangiuliano il modus operandi della 41enne, con la pubblicazione online di una serie di mail e le interviste rilasciate, rientrerebbe nel reato di tentata estorsione. Anche l’esposto presentato dal deputato Avs Bonelli farà avviare un procedimento. Nell’esposto del parlamentare si chiede alla magistratura di fare chiarezza sull’utilizzo delle auto della scorta ministeriale per gli spostamenti di Boccia e l’impiego di denaro pubblico per trasferte e viaggi in cui la donna era al fianco dell’ex ministro. Ipotesi di reati di peculato, per le trasferte di Boccia con l’ormai ex ministro, e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio per quanto riguarda le mail sull’organizzazione del G7 a Pompei, saranno al centro di un nuovo filone di indagini. Gli inquirenti effettueranno accertamenti (dall’acquisizione di documenti all’ ascolto dei “protagonisti”) per verificare l’eventuale esistenza di fattispecie illecite.
Non è escluso che verrà avviata una indagine anche sui profili social anonimi che nella scorsa settimana hanno divulgato notizie e proposto servizi fotografici sulla vicenda. Maria Rosaria Boccia ha più volte riferito che l’ex ministro era “sotto ricatto di alcune persone per delle agevolazioni che hanno avuto” sostenendo che chi era in possesso dei servizi fotografici non li ha poi pubblicati.
Oltre alla giustizia penale, anche quella amministrativa accenderà i riflettori sul caso. La Corte dei Conti si prepara ad avviare un’istruttoria per eventuale danno erariale. I magistrati contabili vogliono vederci chiaro sulle spese effettuate dal ministero della Cultura e in particolare sull’utilizzo di auto blu e le ospitate del ministro, in compagnia della 41enne, ad eventi finanziati con contributi statali. Pare inoltre che anche la Guardia di Finanza abbia avviato verifiche su operazioni immobiliari che sfiorerebbero la protagonista femminile della vicenda.
Dal mondo
Anche la stampa estera si è occupata del caso.
Dal The Telegraph a Politico, fino a El Mundo: tutti hanno seguito la storia italiana raccontando nei dettagli la vicenda che ha costretto il Ministro alle dimissioni.
“Uno scandalo molto italiano”, uno dei recenti titoli del Daily mail. Gli ha fatto eco un’altra testata inglese, The Telegraph, che ha descritto in un titolo il ministro quasi “scoppiato a piangere” mentre “ammetteva di avere una relazione con l’influencer”.
Da Reuters sono stati analizzati, invece, gli effetti della querelle sul governo: “La relazione del ministro della Cultura Sangiuliano mette alla prova la lealtà del primo Ministro Meloni”.
E ancora The Times, Le figaro, EL Mundo, Politico, Newsit (sito di informazione greco) e Orf, il principale giornale austriaco: tutto il mondo si è interessato al caso.
Gli sviluppi
Con le dimissioni irrevocabili non viene messo un punto alle polemiche, al gossip ed alle discussioni sul caso che da oltre 10 giorni tengono banco ovunque. Maria Rosaria Boccia alla notizia della denuncia che starebbe per presentare il difensore di Sangiuliano ha già lasciato intendere di essere pronta al contrattacco: da lunedì i corridoi della procura potrebbero particolarmente affollarsi di avvocati e documenti. La prossima settimana si preannuncia, quindi, già caldissima per gli sviluppi che senza dubbio avrà la vicenda.