Ieri, poco prima delle 20:00 in Israele, il cielo su Tel Aviv è stato illuminato da una pioggia di circa 200 missili lanciati dall’Iran. Dei razzi avrebbero colpito anche Gerusalemme.
La contraerea è entrata subito in azione: è stato intercettato circa il 90% dei missili dal sistema di difesa dello stato ebraico. Secondo quanto riportato dalla Bbc, una parte dei missili iraniani lanciati verso Israele sarebbero stati intercettati dai sistemi anti-missilistici Usa dislocati nella regione, prima di raggiungere i cieli dello Stato ebraico, e non dall’Iron Dome israeliano. Per circa un’ora e mezza la popolazione è rimasta nei rifugi, ci sarebbe stato, tuttavia, un ferito da schegge e detriti.
Registrato, sempre durante la serata del 1 ottobre, anche un attentato a Jaffa, nell’area metropolitana di Tel Aviv, che ha provocato 6 morti ed il ferimento di 9 persone. Secondo i servizi di emergenza israeliani, l’attacco è stato compiuto da due uomini armati che hanno colpito a una fermata del metrò leggero. I media israeliani hanno diffuso le immagini dell’attacco, riprese dalle telecamere di sicurezza. I due terroristi, ha riferito quasi subito dopo l’attacco la polizia, sono stati ‘neutralizzati’.
La crisi in Medio Oriente si aggrava: l’escalation temuta ha alimentato tensioni che hanno raggiunto il loro livello più alto.
Il rischio che Israele reagisca alla risposta iraniana, andata in scena nella serata del 1 ottobre, è concreto.
Dopo gli attacchi a Tel Aviv, Netanyahu, durante la riunione del gabinetto di guerra nella tarda serata ieri, ha avvertito:
“L’Iran ha commesso questa sera un grosso errore e ne pagherà le conseguenze. L’Iran non comprende la nostra determinazione a difenderci ed a vendicarci dei nostri nemici”.
Cessati i lanci missilistici, le Idf hanno ripreso le operazioni mirate e limitate contro obiettivi Hezbollah.È di poche ore fa la notizia che nella città libanese meridionale di Odaisseh ci sarebbe stato il primo scontro diretto tra le forze israeliane ed Hezbollah. I media arabi citano un messaggio su Telegram nel quale la milizia sciita appoggiata dall’Iran scrive di essersi “scontrata” con i soldati di Israele, avergli “inflitto perdite” ed averli quindi “costretti a ritirarsi”.
Questa notte l’aeronautica militare israeliana ha bombardato una scuola nel nord di Gaza, il complesso di ‘Muscat e Rimal’. Secondo le Idf gli edifici colpiti venivano usati come base operativa da Hamas. Nove morti e circa 20 i feriti secondo quanto riferito da Wfa, agenzia di stampa palestinese.
Un’ azione calibrata, di difesa e di vendetta per l’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ammazzato a Beirut la settimana scorsa, nonché il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran il 31 luglio scorso, questo il motivo del pesante lancio missilistico di ieri sera su Israele.
Il ministro della Difesa iraniano, Aziz Nasirzadeh, citato da Irna, ha dichiarato: “Gli attacchi dell’Iran contro Israele sono stati legittimi e se il regime sionista osa continuare i suoi crimini, la reazione sarà più dura: useremo le nostre armi più avanzate”. Hamas ha salutato come “eroico” l’attacco dell’Iran contro Israele.
La Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, citando versi del Corano, ha predetto una “imminente vittoria divina”.
Adesso l’Iran fa appello alla diplomazia perché faccia la propria parte per fermare le minacce alla pace nella regione.
Reazioni internazionali
Dopo l’attacco dell’Iran, Joe Biden ha ribadito il “pieno sostegno” degli Stati Uniti ad Israele. La situazione in Medio Oriente dimostra “il fallimento totale dell’amministrazione Biden” nella regione, ad affermarlo su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
La Francia e il Regno Unito hanno spiegato di aver fatto la propria parte aiutando Israele a minimizzare i danni dei missili iraniani. Il Governo italiano ha condannato l’attacco iraniano ad Israele esprimendo profonda preoccupazione “per gli sviluppi in corso e lancia un appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali, chiedendo di evitare ulteriori escalation”, si legge in una nota di Palazzo Chigi, al termine del vertice “convocato d’urgenza” dalla premier Giorgia Meloni “per discutere la situazione e valutare le misure necessarie alla luce dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente”.
“È urgente – continua la nota del governo – giungere ad un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi in linea con la risoluzione 2735. Nell’immediato, il Governo è impegnato nella messa in sicurezza dei cittadini italiani e dei militari del contingente Unifil”.
Esplosioni a Copenaghen
Poche ore fa, nei pressi dell’ambasciata israeliana a Copenaghen sono state segnalate due esplosioni. La polizia danese che sta svolgendo le prime indagini comunica che non ci sono stati feriti. “Si sta indagando su un possibile collegamento con l’ambasciata israeliana, situata nella zona”, si legge nella nota della polizia che non conferma che l’obiettivo fosse la missione diplomatica, secondo quanto riporta Times of Israel citando fonti danesi.