E’ arrivato l’Election day negli Stati Uniti. Alle 6 locali (le 12 italiane) sono iniziate le elezioni nei primi Stati al voto. I primi seggi chiuderanno alle 18, ora locale. Gli ultimi all’1 di notte, quando in Italia saranno le 7 di mercoledì 6 novembre. L’annuncio del vincitore delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti non arriverà prima della sera stessa di mercoledì in America. Quest’anno, però, si prevede un’attesa più lunga del solito, per l’accesa competizione tra i due sfidanti, la vicepresidente democratica Kamala Harris e l’ex presidente repubblicano Donald Trump.

Sono diversi i fattori che potrebbero causare ritardi: riconteggi, oltre a contestazioni legali e disordini. Sul risultato elettorale inciderà l’esito del voto nei sette Stati indecisi (Georgia, North Carolina, Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Arizona, Nevada) dove per i sondaggi c’è un testa a testa da settimane tra i due candidati alla presidenza.

Diverse le misure di sicurezza adottate in diversi stati in vista del voto, come l’impiego di droni di sorveglianza, pannelli di vetro antiproiettile e porte in acciaio. In Arizona, nella contea di Maricopa, sono stati piazzati dei cecchini intorno ai centri dove si vota.

Come avverrà lo spoglio

Chiuse le urne, si procederà con lo spoglio. Verranno prima conteggiati i voti espressi il giorno delle elezioni, poi le schede anticipate e per corrispondenza, infine quelle contestate e le schede elettorali all’estero. Il conteggio prevede poi l’inserimento di ciascuna scheda in scanner elettronici che ne registrano i risultati. Alcune circostanze richiedono conteggi manuali o ricontrollati.

Una volta che tutti i voti validi saranno stati inclusi nei risultati finali, entrerà in gioco il collegio elettorale. Il candidato vincente dovrà ottenere almeno 270 dei 538 voti del collegio elettorale. In genere, gli stati assegnano tutti i voti del collegio elettorale, o grandi elettori, a chi vince il voto popolare, e ciò verrà confermato dopo le riunioni del 17 dicembre. Il nuovo Congresso degli Stati Uniti si riunirà poi il 6 gennaio per contare i voti del collegio elettorale e confermare il nuovo presidente.

È possibile che i due candidati possano finire in parità perché hanno lo stesso numero di voti del collegio elettorale: 269 ciascuno. In tale situazione – che non si presenta da circa due secoli – i membri della Camera dei rappresentanti, la camera bassa del Congresso degli Stati Uniti, voterebbero per eleggere il presidente attraverso un processo noto come elezione contingente. Nel frattempo il Senato, la camera alta, voterà per il vicepresidente. Il presidente eletto inizierà il suo mandato dopo la cerimonia di insediamento, prevista per lunedì 20 gennaio 2025 presso il complesso del Campidoglio degli Stati Uniti.

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