Donald Trump, già 45esimo Presidente, è anche il 47esimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Alle 7:47 di questa mattina in Italia le agenzie già battevano la notizia della vittoria. L’ impresa, definita da più fronti “senza precedenti”, fa tornare Trump alla Casa Bianca dopo aver sfidato ogni regola del politicamente corretto, essere sopravvissuto a due impeachment, vari scandali, numerosi processi e due condanne penali. Superando la soglia di 270, il numero dei grandi elettori necessari per essere eletti alla Casa Bianca, ha ottenuto la vittoria.

Alla guida degli States, il Presidente dei primati: il tycoon sarà il più anziano ad insediarsi – come Biden 4 anni fa – riuscendo all’età di 78 anni in una impresa quasi impossibile. Se già si guarda soltanto a quanto accaduto appena 3 anni fa, all’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 ed all’abbandono del suo partito, la sua vittoria assume un peso ancora più significativo. Sarà il primo presidente repubblicano ad essere investito dell’incarico per la seconda volta non consecutivamente (a precederlo in questa impresa soltanto un democratico nell’ ‘800, Stephen Grover Cleveland), ma, soprattutto, sarà il primo Presidente in assoluto ad aver subito una condanna penale.

Dopo una campagna elettorale dai toni piuttosto accesi, con l’avvicendamento Biden-Harris ed i due attentati alla vita del tycoon, dopo settimane di testa a testa fra Kamala Harris e Donald Trump, il colossale comeback (la rimonta) del candidato repibblicano viene definito un reale trionfo. “Abbiamo fatto la storia”: sul palco di West Palm Beach, Donald Trump ha dichiarato la vittoria promettendo di portare una nuova “età dell’oro” negli Stati Uniti. “Abbiamo fatto la storia per un motivo stasera, e il motivo è semplicemente che abbiamo superato ostacoli che nessuno pensava possibili ed è ora chiaro che abbiamo realizzato la cosa politica più incredibile”, ha detto ed ha inoltre aggiunto: “Non inizierò guerre, ma le fermerò”.

La sua sfidante, la vicepresidente uscente (prima donna a ricoprire questo ruolo) Kamala Harris, non ha fino ad ora rilasciato dichiarazioni. Pesa come un macigno la condanna delle urne sulla prima procuratrice generale donna della California, partita nettamente svantaggiata. Catapultata come candidata presidenziale senza passare per le primarie, a soli tre mesi dalle elezioni, ha condotto la sua campagna elettorale in salita attraversando fasi di successo alternate a momenti di serie difficoltà, fino ad uno stallo a meno di tre settimane dal voto. Nonostante molti sondaggisti la dessero per favorita, è stata messa ko da Trump che ha incassato un successo trionfale.

Cosa hanno detto i leader del mondo

Copiosi i messaggi che stanno giungendo in queste ore al nuovo presidente degli Stati Uniti da parte dei vertici mondiali. “Mi congratulo vivamente con Donald Trump. L’Ue e gli Stati Uniti sono più che semplici alleati: siamo legati da un vero partenariato tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini. Allora lavoriamo insieme ad una agenda transatlantica forte che continui a dare risultati per loro”. Così su X il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Sempre su X, la presidente del Parlamento europeo Roberta Mestola, ha scritto:
“Congratulazioni a Donald Trump per la sua vittoria elettorale negli Stati Uniti. L’Europa è pronta a cooperare mentre affrontiamo sfide geopolitiche senza precedenti”. Il presidente francese Emmanuel Macron è stato tra i primi leader occidentali a congratularsi con Donald Trump. In un messaggio su X il capo dell’Eliseo si è detto pronto “a lavorare con rispetto e ambizione come abbiamo saputo farlo per 4 anni”. In precedenza la portavoce del governo Maud Bregeon aveva invitato l’Europa “a prendere in mano il proprio destino”.

Anche il primo ministro ungherese, Viktor Orban, si è congratulato con Donald Trump per una vittoria da lui definita “enorme e necessaria per il mondo”. “Congratulazioni a Donald Trump per la sua vittoria e la sua elezione come 47esimo presidente degli Stati Uniti. Lavoreremo sulle nostre relazioni bilaterali strategiche e per una forte partnership transatlantica”, così su X il premier spagnolo, Pedro Sánchez. “A nome mio e del Governo italiano, le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni “sorelle”, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente”, così su X la premier italiana Giorgia Meloni.

“La leadership di Donald Trump sarà ancora una volta fondamentale per mantenere forte la nostra Alleanza. Non vedo l’ora di lavorare di nuovo con lui per promuovere la pace attraverso la forza della Nato”, ha scritto il segretario generale dell’Alleanza Mark Rutte su X. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha salutato il successo di Trump definendolo “il più grande ritorno della storia”. La vittoria apre la strada ad “una forte ripresa delle grande alleanza con Israele”, ha aggiunto.

“Mi congratulo con il mio amico Donald Trump”, lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, proseguendo: “Spero che le relazioni tra la Turchia e gli Usa si rafforzino e che le crisi e le guerre regionali e globali, in particolare la questione palestinese e la guerra tra Russia e Ucraina, giungano al termine, credo che saranno fatti maggiori sforzi per un mondo più giusto”. Mi auguro che questo risultato elettorale si riveli “benefico per il nostro popolo, amico e alleato degli Stati Uniti, e per tutta l’umanità”, ha concluso Erdogan.

“La nostra politica nei confronti degli Stati Uniti è coerente e continueremo a vedere e gestire le relazioni in conformità con i principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione win-win”, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning da Pechino. “Spero di lavorare a stretto contatto con Trump per portare l’alleanza e le relazioni tra Giappone e Stati Uniti a nuove vette”, ha detto ai giornalisti, il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba.

Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky ha definito la vittoria di Trump “impressionante” e ha auspicato che il risultato aiuterà l’Ucraina a ottenere “una pace giusta”. “Gli Stati Uniti possono contribuire a porre fine al conflitto in Ucraina, sarà chiaro nel gennaio 2025 dopo l’insediamento. Ovviamente non si può fare dall’oggi al domani”. Così ha commentato il voto Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, spiegando che non è per adesso nell’agenda di Putin sentire il neoeletto per le congratulazioni.

Sempre dalla Russia Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha definito Trump un uomo “utile”. “Essendo un uomo d’affari fino al midollo, è mortalmente avverso a spendere soldi per vari tirapiedi e accoliti, per alleati idioti… La domanda è quanto sarà costretto a dare per la guerra in Ucraina”, ha aggiunto.

L’insediamento

Il nuovo insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca non avverrà subito.
Terminato lo spoglio dei voti sarà necessario espletare ulteriori “step” prima di arrivare all’ Inauguration day. Entra in scena in questa fase il cosiddetto “Transition Team”, la squadra di transizione che aiuta il Presidente Eletto a subentrare nell’amministrazione del governo federale degli Stati Uniti al presidente in carica. La fase di transizione dura dalla proclamazione del vincitore fino al giuramento del nuovo presidente fissato a gennaio del prossimo anno.

Lunedì 20 gennaio 2025, il presidente e il vicepresidente si insedieranno prestando giuramento sulla Bibbia a Capitol Hill, la sede del Governo Usa, in una cerimonia solenne che vedrà la partecipazione di decine di migliaia di persone assiepate lungo il National Mall, il viale monumentale di Washington che si estende per circa 3 chilometri verso il Campidoglio. L’atto di giuramento riguarderà il passaggio legale di poteri, immunità e responsabilità dalla vecchia presidenza alla nuova. Di solito chi lascia la Casa Bianca partecipa sempre alla Cerimonia di insediamento del suo successore: nel 2021 Donald Trump fu il primo presidente uscente a non presenziare, staremo a vedere se Biden sceglierà di esserci.

Durante l’Inauguration Day di solito si esibiscono anche famosissimi artisti: in passato eroine della musica come Beyoncé e Lady Gaga vi hanno partecipato. Terminato l’Inauguration Day altri eventi prenderanno la scena: la parata Inaugurale ed i balli inaugurali.

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