E’ una tregua che rischia di rompersi da un momento all’altro quella tra Israele e Hezbollah. A quasi una settimana dall’entrata in vigore dello stop agli scontri, sono diversi gli episodi di attacchi registrati. Ieri, Israele ha colpito nella regione di Beqaa, in Libano. L’aeronautica militare israeliana in una dichiarazione ha affermato di aver “colpito terroristi”. Ma il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, ha detto che sono state più di 50 le violazioni dell’accordo di cessate il fuoco da parte di Israele, che ha negato.

“Le Idf hanno colpito terroristi di Hezbollah, decine di lanciarazzi e infrastrutture terroristiche in tutto il Libano poco fa”, hanno rivelato ieri su X le Forze di difesa israeliane. “Inoltre – hanno aggiunto -, le Idf hanno colpito il lanciarazzi di Hezbollah nell’area di Berghoz, nel Libano meridionale, poco dopo il lancio dei due missili verso il Monte Dov. I lanci di Hezbollah di stasera – poi hanno accusato – costituiscono una violazione dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Libano. Lo Stato di Israele esige che le parti interessate in Libano adempiano alle proprie responsabilità e impediscano l’attività ostile di Hezbollah all’interno del territorio libanese”. Le Idf hanno comunque ribadito l’impegno di Israele a rispettare l’accordo di cessate il fuoco: “Lo Stato di Israele rimane obbligato all’adempimento delle condizioni dell’accordo di cessate il fuoco in Libano. Le Idf sono pronte a continuare a operare ovunque sia necessario e continueranno a operare per difendere i civili israeliani”.

Secondo il ministero della Salute pubblica del Libano, almeno nove persone sono state uccise negli attacchi israeliani su due villaggi nel sud del Libano. Hezbollah, nel rivendicare l’attacco nella zona del Monte Dov, ha affermato di aver risposto alle “violazioni” israeliane e di aver effettuato un attacco di “avvertimento difensivo”.

Israele ha dichiarato che non si sono verificati feriti negli attacchi di Hezbollah nella zona contesa al confine tra Israele e Libano conosciuta come Shebaa Farms. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva descritto l’attacco di Hezbollah come “una grave violazione del cessate il fuoco”. E aveva promesso: “Israele risponderà con fermezza”. Poi precisando: “Siamo determinati a continuare a far rispettare il cessate il fuoco e a rispondere a qualsiasi violazione da parte di Hezbollah, minore o grave”.

Quando l’accordo di cessate il fuoco fu annunciato per la prima volta, Netanyahu affermò che il suo paese non avrebbe esitato a colpire se Hezbollah avesse violato i termini. A Hezbollah sono stati concessi 60 giorni per porre fine alla sua presenza armata nel Libano meridionale, e le forze israeliane dovranno ritirarsi dalla zona entro lo stesso periodo.

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