L’ultimo episodio su “Stories” risale al 18 dicembre e parla della comica iraniana più famosa on line, Zeinab Musavi, nota come “Imperatore Kuzco”, arrestata dalle autorità iraniane nel 2022. Poi, il 19 dicembre, la giornalista italiana Cecilia Sala viene arrestata e da allora è in una cella, in isolamento, in Iran.

Secondo quanto comunicato da Chora Media, la società di podcast per cui lavora Sala, la giornalista era partita il 12 dicembre da Roma per l’Iran per svolgere diversi servizi, poi avrebbe dovuto prendere un volo venerdì 20 dicembre, ma su quell’aereo non è mai salita, perché era finita in prigione. Ora è reclusa da otto giorni e le accuse non sono state rese pubbliche. Quello che sappiamo è che prima del suo arresto, su “Stories”, la serie di podcast di Chora News di cui Sala è autrice e voce e che conta quasi 700 puntate e decine di migliaia di ascolti su Spotify, erano stati pubblicati 3 episodi in cui si parlava di Iran.

Prima della puntata su Zeinab Musavi, nell’episodio del giorno prima, il 17 dicembre, Sala intervista uno dei fondatori dei pasdaran iraniani, Hossein Kanaani, che ha contribuito alla fondazione dell’Asse della Resistenza, poi in quello precedente del 16 dicembre dialoga con una giovane donna sul patriarcato a Teheran.

La comunicazione ufficiale dell’arresto è avvenuta solo oggi. La Farnesina in una nota dice che “Oggi l’ambasciatrice d’Italia Paola Amadei ha effettuato una visita consolare per verificare le condizioni e lo stato di detenzione della dottoressa Sala. La famiglia è stata informata dai risultati della visita consolare. In precedenza la dottoressa Sala aveva avuto la possibilità di effettuare due telefonate con i parenti”. Dal ministero degli Esteri fanno sapere che “Su disposizione del Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’Ambasciata e il Consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio” e si chiede massima discrezione alla stampa “per agevolare una veloce e positiva risoluzione della vicenda”.

“Le trattative con l’Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell’opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un’azione politica e diplomatica di alto livello”, ha detto su X il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, che ha definito l’arresto “inaccettabile”, aggiungendo che l’Italia sta utilizzando “azioni politiche e diplomatiche ad alto livello” per cercare di ottenere il suo rilascio.

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