Almeno 11 persone sono state uccise e più di 10 mila case sono state distrutte dagli incendi che dal 6 gennaio stanno devastando Los Angeles. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha parlato di “scenario di guerra” e ha avvertito che probabilmente il numero delle vittime è destinato ad aumentare. A causa della scarsa qualità dell’aria le autorità hanno dichiarato un’emergenza sanitaria locale.

Sono 6 gli incendi in corso. L’ultimo, divampato ieri, non è ancora stato circoscritto e si continua a lavorare per contenere quello di Palisade, che arde da martedì e resta il più vasto, interessando un’area di oltre 21.500 acri tra Santa Monica e Malibu. L’incendio di Eaton, a nord di Pasadena, è il secondo più grande e ha bruciato finora più di 14.000 acri. Gli altri quattro incendi sono quelli di Kenneth, Lidia, Hurst e Archer, che coprono complessivamente circa 2.200 acri. Il timore è che i venti più forti previsti per le prossime ore potranno rendere maggiormente critica una situazione già grave.

“L’unica cosa che portiamo con noi è l’amore che diamo”, è il messaggio pubblicato dall’attore Antonhy Hopkins su Instagram. Le fiamme hanno divorato anche la sua casa e quella di altre celebrità, come Mel Gibson, Paris Hilton e l’attore di “Harry ti presento Sally”, Billy Crystal. Oltre 144 mila persone sono state sottoposte ad ordine di evacuazione a Los Angeles. Per gli sfollati sono stati messi a disposizione otto rifugi, secondo l’ultimo aggiornamento fornito dell’Ufficio dell’emergenza del governatore della California, e più di 700 persone vi hanno trovato riparo.

Sono ancora sconosciute le cause che hanno determinato l’accensione delle prime fiamme. Ciò che si sa è che si sono presentate delle condizioni che ne hanno favorito lo sviluppo e reso difficile lo spegnimento, come quelle ambientali. La tempesta di vento che da martedì è soffiata su Los Angeles mentre scoppiava il primo incendio nel quartiere Palisades ha sicuramente reso più complicate le operazioni di spegnimento. L’incendio è stato poi  seguito da altri incendi boschivi nelle aree vicine. Migliaia di case e altri edifici sono stati rasi al suolo. A ciò si aggiungono le condizioni che si presentano per il cambiamento climatico: l’aumento delle temperature e i prolungati periodi di siccità privano la vegetazione della loro umidità, quindi quando scoppia un incendio diventa più difficile fermarlo.

Montano intanto le polemiche per la gestione dell’emergenza incendi. I repubblicani e il presidente eletto Donald Trump criticano il governatore dello Stato della California, Gavin Newsom. “Questa è un’emergenza. Non si tratta di politica, si tratta di assicurarsi che le persone siano vive. Voglio che il Presidente eletto visiti la contea di Los Angeles per comprendere l’entità della devastazione che stiamo vivendo in questo momento e come possiamo collaborare alla ripresa”, ha dichiarato Newsom in un’intervista.

Il governatore della California ha ordinato “una indagine indipendente e approfondita” sulla scarsità d’acqua che ha messo fuori uso molti idranti, in particolare nelle prime e decisive fasi degli incendi. “Abbiamo bisogno di risposte sul perché questo sia accaduto”, ha affermato. La “mancanza di personale, risorse e fondi” è il problema sollevato dalla responsabile dei vigili del fuoco, Kristin Crowley, a Kttv. Per supportare i servizi antincendio della California il Canada sta inviando vigili del fuoco e attrezzature specialistiche.

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