“I miei ultimi contatti con lui risalgono alla fine del secondo processo a suo carico”, conclusosi con una condanna definitiva a 7 anni e due mesi perché riconosciuto colpevole di molestie sessuali ai danni di una bambina. “Allora seppi che stava lavorando come pizzaiolo all’estero’’. A parlare a Tell è l’avvocato Domenico Ferraro, che è stato il legale Gianni Cenni, il 51enne arrestato nei giorni scorsi dall’esercito ucraino. Il fermo, secondo quanto riportato dalla testata Today, risalirebbe ai primi di gennaio a Kharkiv, nell’Ucraina orientale.
Il pizzaiolo sarebbe stato fermato dall’esercito ucraino perché combattente volontario al fianco dei russi nella guerra iniziata il 24 febbraio 2022 con l’invasione dell’Ucraina. Secondo alcuni documenti visionati dallo stesso sito Today, Cenni si sarebbe arruolato lo scorso 13 novembre nell’unità militare 58198, I Reggimento Corazzato dell’esercito russo. In un video che lo ritrae, e girato dai militari ucraini, Cenni afferma: “Ciao, buonasera. Sono Giovanni, italiano, buonasera’’. In un secondo filmato, l’uomo parla in russo e in inglese affermando di essere un tassista e, a suo dire, di non avere rapporti con i militari chiedendo di tornare in Italia. “Sono Gianni Cenni, sono stato mobilitato illegalmente in Russia per combattere in Ucraina. Non voglio combattere in Ucraina”, afferma ancora in un altro filmato che sta circolando sui social media.
Ma chi è il protagonista di questa vicenda? Secondo quanto emerso sino a questo momento, Gianni Cenni è un pizzaiolo di 51 anni, stabilitosi in Russia diversi anni fa. A Samara, sul fiume Volga, l’uomo lavora anche nel locale del console cittadino. Il suo incrocio con la giustizia italiana avviene in due occasioni. La prima volta nel 1999, per aver ucciso un collega a Milano dove lavorava come guardia giurata, con Cenni che sconta interamente la sua pena. Il secondo incrocio riguarda invece un caso di una molestia sessuale compiuta tra il 2010 e il 2012 ai danni di una bambina all’epoca tra i 7 e i 9 anni nel periodo preso in esame. In quel frangente, Gianni Cenni è in stato di semilibertà. I giudici dell’undicesima sezione del Tribunale di Napoli lo condannano in via definitiva alla pena di 7 anni e due mesi di reclusione.
Cenni però non sconta la pena perché nel frattempo lascia l’Italia. L’uomo viene segnalato anche in Finlandia, dove avrebbe soggiornato prima di approdare in Russia. Ora è ricomparso in Ucraina, catturato dall’esercito perché volontario russo, anche se lui nel video pubblicato sui social pare negarlo. L’avvocato Domenico Ferraro ora dice di lui: “Per come l’ho conosciuto io è sempre stata una persona gentile, tranquilla, equilibrata. Temeva che il suo passato potesse condizionare l’esito del secondo processo per un pregiudizio’’, quello relativo alle molestie. “Le sentenze si rispettano, ma sono stato sempre persuaso – afferma l’avvocato Ferraro – circa la sua estraneità ai fatti contestati e quindi della sua totale innocenza (quel genere di processi li abbraccio solo se in base agli elementi processuali e ripeto: sono persuaso dell’assoluta innocenza del mio assistito)’’. Ma la condanna è definitiva e per il momento non scontata.
“Si è reso irreperibile prima dell’ultimo grado di giudizio – conferma al nostro giornale l’avvocato Antonella Borghese, legale della famiglia della bambina su cui sono state commessi molestie stando a quanto stabilito dai giudici – Io personalmente l’ho visto soltanto in diverse udienze’’. Nel corso del processo, peraltro, Gianni Cenni avrebbe anche minacciato i familiari e risulta di aver rimediato una condanna in appello per calunnia e diffamazione in primo grado (quindi per questo presunto reato va considerato innocente fino a prova contraria). Tale reato, però, stando a quanto afferma il legale della famiglia della bambina molestata, potrebbe cadere in prescrizione.
E sulla possibilità che il pizzaiolo sconti la condanna? Qui al momento regna l’incertezza e non ci sono notizie certe. Va però segnalato come un’eventuale estradizione in Italia dovrebbe passare per una richiesta del Ministero della Giustizia su istanza del procuratore generale della Corte d’Appello. Ma potrebbero stagliarsi all’orizzonte degli ostacoli non di poco conto. Innanzitutto l’Ucraina, dove risulta essere ora Cenni, non è un Paese dell’Unione Europea e quindi le procedure sarebbero più laboriose rispetto ai mandati di cattura tra Nazioni dell’Ue. Peraltro, l’Ucraina ora è un Paese in guerra. Inoltre, al netto di sviluppi, attualmente il pizzaiolo napoletano di 51 anni sarebbe un prigioniero di guerra e chiederne il rientro per consegnarlo alla giustizia italiana appare a dir poco complicato.