Almeno mille persone sono morte in Myanmar a causa del terremoto di magnitudo 7,7 che ha colpito nel primo pomeriggio di venerdì il nord-ovest della città di Sagaing, nel centro del Paese, con epicentro a circa 10 chilometri di profondità, a 18 chilometri a ovest di Mandalay, la seconda città più grande del Myanmar. Un bilancio ancora provvisorio, che si ipotizza tenderà a peggiorare, perché tra le macerie degli edifici crollati ancora molte persone risultano intrappolate.

Da ieri si continua a scavare, anche a mani nude. Dopo la scossa di magnitudo 7,7, c’è stata un ulteriore scossa di assestamento di magnitudo 6,7. Il terremoto ha distrutto edifici, abbattuto ponti, aperto voragini nelle strade in diverse zone del Myanmar. Dichiarato lo stato di emergenza nelle sei regioni più colpite. I danni più gravi e il numero maggiore di morti sono stati registrati finora a Mandalay.

Sei persone sono morte anche nella vicina Thailandia, dove si contano anche 26 feriti e 47 dispersi. Diverse immagini registrate durante il terremoto danno la misura della potenza della scossa: alcune mostrano l’acqua strabordare dalle piscine in cima ai grattacieli di Bangkok. Dei video documentano il crollo di un grattacielo in costruzione.

Le Nazioni Unite hanno stanziato 5 milioni di dollari i soccorsi.

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