A Lewiston, nel Maine, mancavano pochi minuti alle 19 (le 23 in Italia) quando è iniziata la scarica di proiettili che ha fatto ripiombare gli Stati Uniti nell’incubo delle sparatorie di massa. Un uomo avrebbe fatto irruzione in diversi locali a Goddard Road, Mollison Way, e al 500 isolato di Lincoln Street, e avrebbe cominciato a sparare. In conferenza stampa la governatrice dello stato del Maine, Janet Mills, ha precisato che 18 persone sono state uccise – inizialmente si parlava di almeno 16 morti – e 13 sono rimaste ferite non mortalmente.
E’ caccia al presunto autore degli attentati. La polizia ha un sospetto, Robert Card. Si tratta di un istruttore di armi da fuoco, di cui ha diffuso il nome e una fotosegnaletica.
La polizia ha anche condiviso l’immagine di un veicolo bianco con il paraurti anteriore dipinto di nero e ha chiesto a chiunque lo riconoscesse di segnalarlo.
“Per favore, rimanete in casa con le porte chiuse”, è l’appello lanciato dalla polizia anche su X. Ai residenti di Lewiston e della vicina Lisbona è stato detto di rifugiarsi in casa. Il comune ha chiuso gli edifici pubblici per la giornata di giovedì.
Card sarebbe stato addestrato dall’esercito americano nella città di Saco, nell’ultimo anno sarebbe stato in un centro di salute mentale e avrebbe minacciato di commettere una sparatoria, secondo quanto riporta l’Associated Press.
Sulle condizioni di salute del sospettato, Mike Sauschuck del dipartimento di pubblica sicurezza del Maine, in una conferenza stampa convocata oggi presso il Comune di Lewiston, dice che non può ancora riferire, che ci sono controlli in corso. Nessun chiarimento nemmeno sul movente e sul possesso dell’arma. Sono stati forniti invece stati forniti ulteriori dettagli sulla dinamica della sparatoria: sette persone (una donna e sei uomini) sono state uccise in una sala da bowling, sette uomini soni state ammazzati in un ristorante e uno all’esterno, tre sono morte in ospedale.