Da “banchiere dei poveri” a premier del Bangladesh. Muhammad Yunus, vincitore del premio Nobel per la Pace nel 2006, sarà a capo del governo del Paese fino a nuove elezioni. Il presidente del Bangladesh, Mohammed Shahabuddin, ha accolto la richiesta degli studenti e ha nominato Yunus alla guida di un governo di transizione.
Le proteste degli studenti
Il nome di Yunus era stato portato, con un video pubblicato su Facebook, dagli studenti che da luglio protestano in Bangladesh. Le manifestazioni erano nate per contestare il sistema che prevede posti negli impieghi pubblici riservati ai familiari dei reduci della guerra di indipendenza dal Pakistan del 1971, ritenuto discriminatorio. Hanno poi finito per raccogliere il malcontento di più ampie fasce della popolazione, diventando così delle vere e proprie rivolte antigovernative che hanno spinto due giorni fa la prima ministra Sheikh Hasina a dimettersi e a scappare in India, lasciando il potere nelle mani dell’esercito, che ha annunciato la formazione di un governo ad interim.
Chi è Yunus
Muhammad Yunus è l’ideatore del microcredito e fondatore della Grameen Bank, la prima banca al mondo ad effettuare piccoli prestiti ai poveri non sulla base della possibilità che essi possono assolvere ai debiti contratti, ma sulla base della fiducia che essi potranno ripagarli.
Prima di dar vita alla Grameen Bank, Yunus era professore di economia all’Università di Chittagong, principale porto del Bangladesh, città dove è nato nel 1940. Dopo la laurea e un periodo di studi in America, ritorna a casa dove diventa uno dei professori più stimati. E’ negli anni Settanta, in un Bangladesh colpito da una grave carestia, che Yunus decide di impegnarsi a studiare l’economia di un villaggio di contadini e finisce per progettare il sistema del microcredito. Nel 1983 nascerà la sua Grameen Bank.
I problemi giudiziari di Yunus
Negli anni però Yunus è stato al centro di oltre cento cause legali ed è stato più volte. Lo scorso gennaio era stato condannato a sei mesi di prigione per delle presunte irregolarità relative all’organizzazione non profit Grameen Telecom, di cui era presidente. Yunus è stato considerato un caso di “persecuzione giudiziaria”, motivo per cui 170 leader internazionale ad agosto dello scorso anno hanno sottoscritto un appello per chiedere di fermare le cause contro di lui.