A Southport, in Inghilterra, l’uccisione di tre bambine da parte di un minorenne ha scatenato disordini in tutto il paese. Dal tragico avvenimento, risalente a lunedì 29 luglio, ci sono state decine di manifestazioni. Oltre 400 tra i responsabili degli atti vandalici sono stati arrestati, di questi alcuni sono stati rapidamente condannati a pene detentive.

I fatti

Non è ancora chiaro il movente che avrebbe spinto Axel Muganwa Rudakubana, nato nell’agosto del 2006 a Cardiff, nel Galles, da genitori provenienti dal Ruanda a compiere l’efferato delitto. Il minorenne è attualmente accusato di 3 capi di omicidio e 10 di tentato omicidio. Rudakubana si sarebbe scagliato con un coltello contro un gruppo di bambine e bambini che dieci giorni fa stavano partecipando ad un evento di danza e yoga a Southport, nel nord-ovest dell’Inghilterra. Due delle bambine accoltellate, di sei e sette anni, sono morte nello stesso giorno, la terza è morta in ospedale il giorno successivo. Altre dieci persone, 8 bambini e 2 adulti, sono state ferite e trasportate in ospedale.

La diffusione di notizie che non rappresentavano la verità ha contribuito all’escalation di proteste in tutto il Paese cavalcate dalla destra xenofoba. Gruppi di estrema destra si sarebbero mobilitati dopo che sui social network sono circolate false informazioni secondo cui l’adolescente era un richiedente asilo appena giunto dalla Manica. Inizialmente sul diciassettenne omicida, arrestato quasi subito dopo l’accoltellamento, la polizia aveva diffuso poche informazioni: si sapeva soltanto l’ età, che viveva non distante da Southport, a Banks e che era nato a Cardiff. Rivelare la sua identità è apparso tuttavia necessario nei giorni successivi per smentire le notizie false che hanno contribuito a scatenare violente proteste nella cittadina della tragedia, ma anche a Londra e ad Hartlepool, nel nord dell’Inghilterra.

Personaggi di estrema destra attraverso i social avevano fatto circolare la voce che il colpevole si chiamasse Ali Al-Shakati, giunto nel Regno Unito su un barcone un anno fa, già segnalato come potenzialmente pericoloso dalle forze dell’ordine. Nonostante le successive precisazioni da parte del Tribunale, da quel giorno moschee e centri di accoglienza sono stati presi di mira durante le proteste. Lanci di bottiglie e pietre contro la polizia e l’incendio di veicoli e bidoni della spazzatura hanno provocato il ferimento di numerosi agenti.

Il pugno duro del Governo

Keir Starmer, già al termine della prima riunione del Comitato emergenze Cobra, aveva annunciato ai media che la polizia avrebbe avuto accesso a un “esercito permanente di ufficiali specializzati” per affrontare le rivolte. Con questo esercito composto da ufficiali pronti ad essere schierati per supportare le comunità, condanne rapide, il rafforzamento della giustizia penale e l’impegno a perseguire la criminalità online con la stessa serietà di quella offline, Starmer ha immediatamente provveduto a gestire la situazione definita da lui stesso “non una protesta, ma pura violenza”.

La ministra dell’Interno Yvette Cooper ha annunciato maggiori protezioni per le moschee. Al già operativo Protective Security for Mosques, finanziato dal governo con 29,4 milioni di sterline annuali, è stata affiancata una task force di emergenza tra le forze dell’ordine per intervenire prontamente nel caso di minacce da parte di estremisti.

I riots del weekend

Più di 170 persone sono state arrestate nel primo weekend agostano dopo gli attacchi alle forze dell’ordine con pietre, bottiglie, lattine di birra, bidoni della spazzatura e sedie, e le violenze di gruppi di estrema destra contro moschee e alberghi.
Una moschea a Middlesbrough ed un hotel a Rotherham sono stati presa di mira dai manifestanti anti-immigrazione. Nella città di Tamworth, nel nord-ovest, invece, diverse persone hanno distrutto le finestre di un hotel che – secondo quanto riferito – ospitava richiedenti asilo.

Dopo le violenze e i disordini compiuti da simpatizzanti di estrema destra nel fine settimana a Rotherham dove manifestanti incappucciati hanno distrutto le vetrate dell’albergo dei richiedenti asilo, il Sun ha titolato “Giorno della vergogna”. L’ ondata di violenza scatenata dall’uccisione delle bambine a Southport, anche ad Hull, a Liverpool ed a Belfast sono state registrate rivolte ed aggressioni. A Leicester si sono visti saluti nazisti. Anche “Spellow Library”, nuovissima libreria di Liverpoool, è stata presa di mira da violenti. Nella città dei Beatles teppisti e violenti avrebbero assaltato un negozio di telefonini gestito da immigrati.

Le contromanifestazioni

Mercoledì 7 agosto tutto il Paese era in stato di massima allerta per almeno cento adunate programmate dall’estrema destra. I negozianti avevano chiuso le attività nel primo pomeriggio e, in vista della notte, avevano coperto le vetrine con barriere protettive. Anche tanti residenti si erano barricati in casa. Invece, le contromanifestazioni di sinistra sono state molto partecipate ed hanno scoraggiato gli xenofobi. Anti-razzisti e anti-fascisti sono scesi in strada per contrastare l’ondata di violenza protagonista dell’ultima settimana e, almeno per il momento, apparirebbe quasi disinnescata la violenta protesta cavalcata dall’estrema destra.

Nel quartiere di Londra Walthamstow, ma anche a Liverpool, Birmingham, Bristol Blackpool, Newcastle, Oldham, Brighton e molte altre città, con cori come “qui i fascisti non sono benvenuti” e “fuori il razzismo dalle nostre strade” sono stati allontanati gli xenofobi. A Bristol anziane signore mostravano cartelli con scritto “Grannies against fascism”, ossia “nonne contro i fascisti”.

Secondo il Times a Birmingham centinaia di contro-manifestanti hanno circondato e protetto un centro di assistenza per migranti nel quartiere Jewellery Quarter, dove si temeva un assalto degli xenofobi. La notizia delle contromanifestazioni ha occupato tutte le prime pagine dei principali quotidiani (anche di quelli notoriamente di destra). Daily Mail e Daily Express hanno titolato: “Le marce anti-odio della notte sconfiggono i teppisti” e “La Gran Bretagna unita tiene duro contro i vandali”.

Sadiq Khan, il sindaco londinese ha ringraziato i poliziotti e le forze dell’ordine schierati nella capitale e “coloro che sono scesi in strada pacificamente per dimostrare che la città è unita contro il razzismo, l’islamofobia e l’antisemitismo. Non permetteremo mai a coloro che vogliono dividerci di vincere. Londra è accogliente e orgogliosa della propria diversità”, ha fatto sapere il primo cittadino.

Le rassicurazioni di Starmer

Nonostante l’ondata di violenze appaia in stand-by, il Premier ha rassicurato di non avere alcuna intenzione di abbassare la guardia: “E’ molto importante che io continui le mie conversazioni, coordinandomi con le forze dell’ordine, con i leader della polizia, per assicurarmi che abbiamo gli agenti giusti al posto giusto, per continuare a promuovere la risposta della giustizia”…”chiunque venga coinvolto in rivolte, qualunque sia il motivo addotto, sentirà tutto il peso della legge. È importante, lo ripeto, perché dobbiamo fare in modo che nei prossimi giorni si possa dare la necessaria tranquillità alle nostre comunità, molte delle quali sono davvero preoccupate per la situazione”, ha dichiarato alla stampa Starmer.

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