Ieri sera la conferma ufficiale: Sinwar, il leader di Hamas ricercato ovunque, è stato assassinato dalle IDF. Attraverso un comunicato, le Forze di difesa israeliane hanno fatto sapere che i soldati del Comando meridionale hanno eliminato Yahya Sinwar in un’operazione nella Striscia di Gaza meridionale, sottolineando che Sinwar è colui che “ha pianificato ed eseguito il massacro del 7 ottobre, ha promosso la sua ideologia omicida, sia prima che durante la guerra, ed è stato responsabile dell’omicidio e del rapimento di molti israeliani”.

Sinwar avrebbe trovato la morte all’alba di mercoledì 16 ottobre in un edificio di Rafah, a sud di Gaza, obiettivo delle forze israeliane convinte di trovare all’interno tre terroristi.
L’ andirivieni sospetto di numerosi miliziani palestinesi e di rappresentanti anziani di Hamas avrebbe indotto la fanteria israeliana a segnalare il luogo come bersaglio. Il fuoco dei carri armati non ha lasciato scampo a coloro che si trovavano nell’edificio individuato come obiettivo. Ma soltanto per caso Sinwar è caduto sotto i colpi dei soldati della 828a Brigata (Bislach). Non si sapeva si trovasse in quel luogo ed è stato solo dopo gli esami successivi sui cadaveri che è stato possibile dare la conferma ufficiale della sua uccisione.
La polizia scientifica ha esaminato l’arcata dentale del cadavere segnalato dalle IDF come molto somigliante al leader, ma solo con il test del DNA si è avuta la certezza.
Grazie ai campioni di DNA prelevati al leader di Hamas durante oltre due decenni di detenzione nelle carceri israeliane per omicidio, è stata possibile l’identificazione.

Chi era Yahya Sinwar

Nato nel 1962 nel campo profughi di Khan Yunis nella striscia di Gaza, allora occupata dall’Egitto, Yahya Sinwar era laureato in Studi arabi. Fu arrestato nel 1988 e dopo 23 anni in carcere in Israele, nel 2011, fu liberato insieme ad altri mille prigionieri palestinesi in cambio del soldato israeliano Gilad Shalit, rapito da Hamas nel 2006 in un raid oltre confine. Era nella lista dei terroristi internazionali (Sdgt) del dipartimento di Stato americano da quasi un decennio.

Dal 2017 guidava Hamas nella Striscia di Gaza, sostituì Ismail Haniyeh quando quest’ultimo divenne il capo dell’ufficio politico. Veniva descritto come un capo intransigente. Dopo l’uccisione di Haniyeh, avvenuta il 31 luglio 2024 in Iran, Sinwar era stato nominato capo dell’ufficio politico del movimento islamista palestinese. Dopo i fatti del 7 ottobre 2023 era stato aggiunto anche alla lista dei terroristi redatta dal Consiglio della UE il 16 gennaio 2024.

La sua ultima apparizione risale al 10 ottobre 2023 quando, in un video diffuso nei canali di Hamas, si vede mentre cammina in un tunnel con la moglie e i loro tre figli. Da alcune ore, da quando la sua lunga fuga nel dedalo dei tunnel sotto Gaza è stata bruscamente interrotta dai colpi dei carri armati israeliani, imperversano sul social X le immagini del suo martoriato cadavere.

Le reazioni

Con l’uccisione di Sinwar, Hamas subisce un colpo durissimo mentre Netanyahu incassa una significativa vittoria. “Abbiamo chiuso il conto aperto con Sinwar, ma la battaglia non è finita. Oggi il male ha subito un grave colpo, ma la nostra missione non è ancora finita. Alle famiglie dei rapiti io dico, questo è un momento importante della guerra, continueremo con tutta la forza a lavorare per farli tornare a casa. I vostri cari sono i nostri cari”, queste le parole del premier Netanyahu dopo la conferma ufficiale della morte del leader di Hamas.

Isaac Herzog, presidente d’Israele, ha elogiato l’Idf, lo Shin Bet ed i servizi di sicurezza per aver eliminato “Sinwar, la mente dietro il mortale attacco del 7 ottobre, da anni responsabile di efferati atti di terrorismo contro civili israeliani, cittadini di altri Paesi e dell’omicidio di migliaia di persone innocenti”. “Ora più che mai – ha sottolineato Herzog – dobbiamo agire in ogni modo possibile per riportare indietro i 101 ostaggi che sono ancora tenuti in condizioni orribili dai terroristi di Hamas a Gaza”, secondo quanto riportato da Times of Israel.

È “un grande giorno per Israele, gli Stati Uniti ed il mondo”, ha dichiarato il Presidente USA uscente Biden, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, aggiungendo: “esiste una reale possibilità di un dopoguerra a Gaza senza Hamas”.

Il plauso dei familiari degli ostaggi

Attraverso una nota ufficiale anche le famiglie degli ostaggi hanno celebrato l’uccisione di Sinwar: “il Forum delle famiglie degli ostaggi si congratula con le forze di sicurezza per l’eliminazione di Sinwar, responsabile del più grande massacro che il nostro Paese abbia mai affrontato, dell’uccisione di migliaia di persone e del rapimento di altre centinaia”, si legge nel comunicato, che prosegue: “Tuttavia, esprimiamo profonda preoccupazione per la sorte dei 101 uomini, donne, anziani e bambini ancora prigionieri di Hamas a Gaza. Chiediamo al governo israeliano, ai leader mondiali e ai Paesi mediatori di trasformare il risultato militare in un risultato diplomatico, perseguendo un accordo immediato per il rilascio di tutti i 101 ostaggi: i vivi per la riabilitazione e gli uccisi per una degna sepoltura”.

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