Cecilia Sala, la giornalista italiana che era detenuta in Iran dal 19 dicembre, è tornata a casa. Dopo due settimane di prigionia nel carcere di Evin, è stata liberata in mattinata ed è atterrata intorno alle 16:15 in Italia, all’aeroporto di Ciampino. Ad attenderla a Roma con il compagno, Daniele Ranieri, giornalista del Post, e i genitori, c’erano la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il sindaco di Roma , Roberto Gualtieri.
Poco dopo le ore 11, in Italia, Palazzo Chigi con una nota aveva informato della partenza di Sala da Teheran: “Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi. Il Presidente ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa.”
Cecilia era arrivata in Iran lo scorso 13 dicembre con un regolare visto ma era stata arrestata il giorno prima di rientrare in Italia e da allora si trovava detenuta presso il carcere di Evin. Nei confronti della giornalista del Foglio e di Chora media non erano mai state formulate in modo chiaro accuse da parte di Teheran che giustificava la detenzione con una non meglio precisata violazione delle leggi islamiche da parte della stessa Sala.
Del suo arresto si era appreso in Italia soltanto 8 giorni dopo e dallo scorso 3 gennaio la famiglia aveva richiesto che sulla vicenda calasse il silenzio stampa affinché il dibattito mediatico non influisse sull’evoluzione delle interlocuzioni in corso.
Da allora pare che il lavoro diplomatico dell’Italia abbia subito una significativa accelerazione – anche con la collaborazione degli Stati Uniti e la mediazione della Santa Sede – che ha portato al risultato atteso da giorni. Dopo quasi tre settimane, molto difficili, durante le quali si era appreso del rigido regime detentivo di Sala, ieri Cecilia aveva chiamato i familiari informandoli che le sue condizioni erano migliorate: finalmente aveva un letto e le erano arrivati i pacchi inviati dall’ambasciata italiana con alcuni generi di necessità. A seguire, durante la notte Cecilia è stata scarcerata ed espulsa.
Le reazioni
Il Ministro degli esteri, Antonio Tajani, personale amico del padre di Cecilia, non ha nascosto la propria emozione per il successo del lavoro della diplomazia e dell’intelligence: “abbiamo visto giusto, abbiamo operato facendo quello che si doveva fare per riportare a casa Cecilia”. Anche il Ministro della difesa, Guido Crosetto, ha parlato di una “piccola vittoria dell’Italia”: “è un grande frutto del lavoro di squadra in silenzio della premier Meloni, della Farnesina con lo staff diplomatico ed i nostri servizi. Abbiamo una squadra che sa bene tutelare i nostri cittadini, ovunque si trovino”.
Grande soddisfazione è stata espressa da tutte le parti politiche. Un applauso bipartisan ha interrotto i lavori al Senato, la notizia, comunicata in Aula dalla presidente di turno, Mariolina Castellone, ha provocato la standing ovation di tutti i senatori presenti.
La portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, nel corso di un briefing con la stampa ha dichiarato: “ho appena appreso con grande soddisfazione della liberazione di Cecilia Sala. È una notizia molto, molto buona e volevamo anche condividere la nostra soddisfazione”.
L’emozione dei familiari
“Sono orgoglioso di lei”, è stato questo il primo commento di Renato Sala, il padre della giornalista. “Dirò a Cecilia che sono orgoglioso di lei e della capacità e la compostezza che ha avuto in questa vicenda. Nei suoi giorni di prigionia l’ho sentita tre volte. In questo periodo ho avuto l’impressione di una partita a scacchi, ma i giocatori non erano soltanto due. A un certo punto la scacchiera si è affollata e questo ha creato forti timori in un genitore come me, che purtroppo ignora le mosse”, ha detto il papà di Cecilia Sala, aggiungendo: “fortunatamente io e Antonio Tajani abbiamo abitato per dodici anni a due passi l’uno dall’altro e c’è stata una frequentazione trasformata in un’amicizia. Il conforto di un’informazione, pur tutelata ma diretta e immediata indubbiamente ha aiutato molto”.
Raggiunto dai colleghi anche Daniele Raineri, il compagno di Cecilia e giornalista del Post, ha fatto sapere che era contentissima: “L’ho sentita, mi ha detto ‘ci vediamo tra poco’ . Le ho risposto: ‘Ci vediamo a Roma’ “.