Un investimento 20 volte più basso per avere un modello di intelligenza artificiale in grado di competere con molte delle alternative statunitensi avanzate presenti sul mercato e lo sviluppo di sistemi con un numero di microchip nettamente inferiore a quello che viene impiegato per realizzare sistemi di AI come ChatGPT. Saranno questi tra i fattori che hanno messo in discussione la leadership americana nel settore e che hanno portato la presentazione del nuovo sistema di intelligenza artificiale della startup cinese DeepSeek a destabilizzare i mercati finanziari, dagli Stati Uniti al continente asiatico.
Dopo l’annuncio del nuovo sistema di AI di DeepSeek, i titoli di borsa di molte società tecnologiche hanno subito il peggior crollo di mercato degli ultimi tempi. La più penalizzata è stata Nvidia, l’azienda statunitense leader nel mercato dei microchip usati per l’intelligenza artificiale: i suoi titoli hanno subito un calo del 17 % alla chiusura dei mercati statunitensi di ieri, ossia una perdita di quasi 600 miliardi di dollari di valore di mercato, secondo le stime di Bloomberg, che lo ha definito il calo maggiore nella storia del mercato azionario statunitense.
Il crollo ha coinvolto anche altre società legate all’AI, come Micron e Broadcom, produttrici di microchip, e società che hanno investito parecchio nell’AI, come Alphapet, Meta e Microsoft. Il calo si è allargato anche ad altri settori, come quello energetico: sistemi di intelligenza artificiale energeticamente più efficienti potrebbero far ridurre la domanda di energia, questo timore avrebbero portato ad estendere il crollo anche al settore (Siemens Energy ha perso il 20% del valore sui mercati, Cameco il 13).
DeepSeek è un’azienda cinese fondata a Hangzhou dall’imprenditore cinese Liang Wenfeng. Il suo chatbot è basato su un modello di AI (il V3) competitivo sul suo mercato, che può essere usato su uno smartphone. L’app (gratuita) di DeepSeek è stata la più scaricata tra quelle free sull’App Store statunitense di Apple nell’ultimo weekend. Il 20 gennaio, poi, l’azienda ha presentato un altro modello di AI, denominato R1, affermando che sia in grado di competere con il sistema più avanzato presente attualmente sul mercato, quello creato da OpenAI (società di ChatGPT), ossia 01, ritenuto finora inarrivabile.
Secondo quanto rivelato da DeepSeek, per realizzare il modello di intelligenza artificiale presentato a dicembre scorso (V3), in grado di misurarsi con molte alternative statunitensi avanzate, ci sarebbero voluti appena 5,6 milioni di dollari rispetto ai circa 100 miliardi di dollari che ci erano voluti per sviluppare GPT-4, uno dei sistemi che sta dietro a ChatGPT. Inoltre DeepSeek dice di avere usato appena 2.000 microchip, mentre per sviluppare sistemi come ChatGPT possono servire fino a 16mila chip di Nvidia.
Tra gli analisti c’è chi esprime scetticismo rispetto a questi dati, tutti da verificare. “Penso ancora che la verità sia nascosta su cosa stia realmente succedendo”, ha dichiarato l’analista Gene Munster nelle parole riportate da Bbc. Munster esprime perplessità sui dati finanziari svelati da DeepSeek, solleva domande su come la startup sia stata finanziata e sull’attendibilità dei suoi numeri. Il chatbot – ha detto – è “sorprendentemente buono, il che rende difficile crederci”.
Sam Altman, l’amministratore delegato di OpenAI (società che detiene ChatGPT), su X ha scritto che “L’r1 di DeepSeek è un modello impressionante, soprattutto se si considera il rapporto qualità-prezzo”. “Ovviamente forniremo modelli molto migliori ed è davvero stimolante avere un nuovo concorrente!”, ha aggiunto, annunciando che saranno pubblicate delle novità.
deepseek’s r1 is an impressive model, particularly around what they’re able to deliver for the price.
we will obviously deliver much better models and also it’s legit invigorating to have a new competitor! we will pull up some releases.
— Sam Altman (@sama) January 28, 2025