L’indice Rt si è ridotto in Italia, ciò significa che il tasso di contagiosità del Covid-19 è calato nel nostro Paese. A tutte le regioni potrebbero essere applicate misure restrittive da area gialla. Ma la situazione è ancora difficile in tutta Europa. E bisogna ancora attendere per un alleggerimento delle restrizioni. Così il premier Giuseppe Conte ha spiegato la necessità di prevedere un Natale da zona rossa con alcuni giorni da zona arancione.
In una conferenza stampa a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio dei ministri nella tarda serata di ieri ha illustrato il decreto legge che introduce la stretta per il periodo natalizio. Dal 21 dicembre al 6 gennaio l’Italia sarà zona rossa: saranno vietati gli spostamenti tra le regioni, anche per raggiungere le seconde case fuori dalla propria regione.
Giorni da zona rossa
Nei giorni 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021 entra in vigore la zona rossa. Si potrà uscire di casa solo per lavoro, necessità e salute. Sarà possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi dalle ore 5 alle ore 22, che potranno portare con sé i figli fino a 14 anni di età. Sono esclusi dal computo persone con disabilità o non autosufficienti. “Questa misura – ha spiegato Conte – l’abbiamo pensata per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo”.
Nei giorni da zona rossa sarà permessa l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e l’attività sportiva all’aperto in forma individuale.
Saranno chiusi i negozi, i centri estetici, i bar e ristoranti (che potranno lavorare con l’asporto fino alle 22 e con le consegne a domicilio).
Resteranno aperti i supermercati e i negozi che vendono beni di prima necessità, edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie, parrucchieri, lavanderie.
Le chiese saranno aperte fino alle 22.
Giorni da zona arancione
Nei giorni 28,29 e 30 dicembre e 4 gennaio 2021 bisognerà rispettare le restrizioni da zona arancione, quindi saranno consentiti spostamenti nel comune di residenza o abitazione senza doverne giustificare il motivo.
La novità che introduce questo decreto è che saranno permessi spostamenti nei comuni fino a 5mila abitanti per un raggio di 30 km. “Per venire incontro a chi abita nei comuni più piccoli”, ha affermato il premier. Non sarà comunque consentito spostarsi nei capoluoghi di provincia. “Per non contribuire agli affollamenti dei capoluoghi di provincia, quindi delle città più grandi”, ha detto Conte.
Nei giorni da zona arancione saranno chiusi bar e ristoranti, che potranno lavorare con l’asporto fino alle 22 e con le consegne a domicilio. I negozi, invece, potranno restare aperti fino alle 21.
I ristori
“Abbiamo impiegato un po’di tempo perché volevamo inserire direttamente in questo decreto legge anche immediate misure di ristoro”, ha affermato ieri Conte. “Comprendiamo le difficoltà economiche e comprendiamo l’ulteriore sacrificio economico che chiediamo agli operatori direttamente coinvolti da queste misure. Siamo al loro fianco”.
Il decreto legge dispone un immediato ristoro di circa 645milioni di euro a favore dei ristoranti e dei bar che dal 24 dicembre al 6 gennaio sono costretti alla chiusura. “Riceveranno il 100% di quanto già ricevuto sulla base del decreto Rilancio”, ha chiarito Conte, che ha poi fatto il punto sugli altri aiuti economici previsti per le categorie colpite dalle restrizione. “Vi ricordo – ha dichiarato – che il Parlamento ha appena chiuso la conversione dei primi 4 decreti Ristori, che sono tutti confluiti in un unico decreto”. “Il Parlamento in queste ore, in questi giorni – ha poi aggiunto -, sta completando l’esame e quindi l’approvazione delle legge di Bilancio che contiene, come già annunciato, ulteriori interventi”.
“Con il nuovo decreto Ristori di gennaio – ha inoltre annunciato – provvederemo a compensare delle perdite anche gli altri operatori, su cui non possiamo intervenire in questi prossimi giorni. E interverremo anche con delle misure perequative, per evitare che si creino ingiuste differenziazioni di trattamenti”.
Il premier prima di concludere ha voluto rispondere alle critiche sul Cashback, l’app che consente di ottenere un rimborso sulle spese effettuate con carte e bancomat: “Questa misura – sostiene – non è alleata degli assembramenti, è alleata dei cittadini. E’ una misura di sistema per la rivoluzione del Paese. E i benefici vanno ben oltre questo periodo della pandemia”.
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