Sembrava inizialmente un incidente stradale. Le indagini hanno poi chiarito che Maria Paola Gaglione è stata speronata intenzionalmente. Caduta dallo scooter su cui viaggiava, è deceduta nella notte tra venerdì e sabato, sull’asfalto di una strada provinciale nel Napoletano, tra i comuni di Caivano e Acerra. Dell’omicidio è accusato il fratello Michele Antonio.
Maria Paola, 18 anni, era in sella alla moto con il fidanzato Ciro Migliore, all’anagrafe Cira. I due stavano progettando una convivenza ad Acerra, dopo tre anni di amore. Una relazione osteggiata dalla famiglia della diciottenne, che non riusciva ad accettare il compagno transessuale della donna. E, sulla base dell’attività investigativa condotta dai carabinieri, sarebbe stato proprio il fratello di Maria Paola a speronare lo scooter su cui la coppia al momento della tragedia si stava spostando da Caivano ad Acerra. Voleva dargli “solo una lezione”, non voleva ucciderla, avrebbe confessato l’indagato agli inquirenti. Una “lezione” che ha fatto perdere la vita a Maria Paola. Per Michele Antonio Gaglione il gip del tribunale di Nola oggi ha convalidato il fermo del pm e disposto la custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.
Ciro, dalla clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove è ricoverato con una frattura, una contusione ed escoriazioni, non riesce a darsi pace. Su Instagram ha pubblicato un suo sfogo. “Oggi – si legge a corredo di una foto che lo ritrae abbracciato con Maria Paola – sono esattamente 3 anni di noi, a prenderci e lasciarci in continuazione, avevo la mia vita come tu avevi la tua, ma non abbiamo mai smesso di amarci. E dopo 3 anni ti stavo vivendo, ma la vita mi ha tolto l’amore mio più grande”. “Non posso accettarlo ancora, non ci riesco. Perché Dio non ha chiamato me? Perché proprio a te amore mio”, si chiede. E aggiunge: “Mi mancano le tue carezze, mi manca quando mi svegliavi la mattina a darmi fastidio, mi manca tutto di te, non ho mai smesso di amarti dal primo giorno che ti ho vista. Ti amerò sempre piccola mia”.
E ai social si è affidata anche la mamma di Ciro: “Vergognatevi – tuona – Mia figlia pure ha combattuto tra la vita e la morte. Tu, che dici che hai fatto sacrifici per i tuoi figli, se fossi stata un’altra mamma tutto questo non lo facevi accadere. Tu – esplicito riferimento alla mamma di Maria Paola – fuori a una questura, hai detto: fatelo uscire mio figlio, ha fatto bene che ha ucciso la sorella perché sta con un’altra donna. I figli si accettano come sono, non si uccidono. Vergognati, la dovete pagare, tu, tuo marito e tuo figlio, e tutti i complici i complici che gli hanno teso la trappola per ucciderli. L’avete sempre minacciata a mia figlia. Paola riposi in pace”.
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