Fonte foto: pixabay

Individuata a Napoli una variante del Covid per la prima volta descritta in Italia. E’ stata rilevata su un professionista di ritorno dall’Africa risultato positivo al virus Sars-Cov2. A scoprirla un’equipe dell’Istituto Pascale.

“La sequenza del campione giunta a noi dal Policlinico Federiciano – ha spiegato Nicola Normanno, ricercatore dell’Istituto dei tumori di Napoli – ci ha subito insospettiti perché non presentava analogie con altri campioni provenienti dalla nostra regione. Dopo un confronto con il gruppo del Reparto Zoonosi Emergenti dell’Istituto Superiore di Sanità abbiamo avuto la conferma che si tratta di una variante descritta finora in un centinaio di casi in alcuni paesi europei ed africani, ma anche negli Stati Uniti. Abbiamo immediatamente depositato la sequenza nel database internazionale Gisaid ed avvertito le autorità sanitarie”. .

Di questa variante al momento non si conosce il livello di contagiosità. Si chiama B.1.525, e finora ne sono stati individuati soltanto 32 casi in Gran Bretagna e pochi casi in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti.

Ciò che si conosce di questo ceppo è la sua similitudine con la variante inglese B117. “Contiene – riporta la Regione Campania – una serie di mutazioni che destano allarme tra gli esperti, compresa la mutazione E484K sulla proteina Spike, che si trova all’esterno del virus e che gioca un ruolo importante per l’ingresso del virus nelle cellule. Questa mutazione è stata anche trovata nelle varianti sudafricane e brasiliane”.

Sono scattate le procedure previste per il tracciamento dei contatti dell’uomo su cui è stata trovata questa variante per le prima volta in Italia, e sono allo studio eventuali risposte negative all’azione anticorpale dei vaccini.

“L’Istituto Pascale e l’Università Federico II, grazie ai fondi stanziati dalla Regione e che stanno portando a risultati di assoluto valore scientifico grazie alle eccellenze della Campania nel campo della ricerca medica, hanno individuato un’altra variante del Covid-19, mai individuata prima in Italia”, rimarca la Regione Campania in una nota con cui è stata comunicata la scoperta.

“Si tratta – ha dichiarato il presidente, Vincenzo De Luca – di una scoperta di straordinario valore scientifico, un risultato tempestivo e utilissimo, che conferma l’importanza di aver finanziato questi studi, la necessità dell’adozione di misure straordinarie nazionali da parte del Governo per non vanificare il programma di vaccinazioni che è pienamente in corso, e che rende ancor di più indispensabili le forniture dei vaccini necessari per fronteggiare l’epidemia”.

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