No al governo Draghi, i 15 senatori dissidenti del M5s saranno espulsi

I 15 senatori del M5s che hanno votato contro la fiducia al governo Draghi saranno espulsi. Lo ha comunicato il portavoce del Movimento, Vito Crimi.

Le spaccature erano emerse già al termine del primo giro di consultazioni con Mario Draghi, quando il Movimento manifestò apertura a un nuovo governo guidato dall’ex presidente della Bce mentre una parte di dissidenti continuava a mantenere posizioni contrarie. Il sostegno al nuovo esecutivo è stato confermato all’esito del voto sulla piattaforma Rousseau, quando il 59,3% dei votanti si è espresso a favore del “sì” alla fiducia.

Ieri in 15 pentastellati al Senato hanno votato “no” alla fiducia: Rosa Silvana Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Fabio Di Micco, Silvana Giannuzzi, Bianca Laura Granato, Virginia La Mura, Elio Lannutti, Barbara Lezzi, Matteo Mantero, Cataldo Mininno, Vilma Moronese, Nicola Morra, Fabrizio Ortis.

E il Movimento si è affrettato in mattinata a comunicare la sua decisione rispetto ai dissidenti: “Saranno espulsi”. “I 15 senatori che hanno votato no sono venuti meno all’impegno del portavoce del Movimento che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti”, ha motivato Vito Crimi. “Tra l’altro – ha aggiunto -, il voto sul nascente Governo non è un voto come un altro. È il voto dal quale prendono forma la maggioranza che sostiene l’esecutivo e l’opposizione. Ed ora i 15 senatori che hanno votato no si collocano, nei fatti, all’opposizione. Per tale motivo non potranno più far parte del gruppo parlamentare del Movimento al Senato. Ho dunque invitato il capogruppo a comunicare il loro allontanamento, ai sensi dello Statuto e del regolamento del gruppo”.

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