Circa 32 miliardi di euro a favore di imprese, professionisti e lavoratori in difficoltà a causa della pandemia. Sono i fondi stanziati con il cosiddetto “decreto Sostegni” approvato ieri dal Consiglio dei ministri.
“Il decreto si indirizza a una grande platea di categorie, ma i capisaldi sono l’aiuto alle imprese, il sostegno al lavoro e la lotta contro la povertà”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nell’illustrare in conferenza stampa i punti salienti del provvedimento.
Dell’importo totale predisposto, 11 miliardi sono destinati alle imprese. Due le novità per le aziende – ha sottolineato Draghi – rispetto al precedente decreto: “l’abbandono dei codici Ateco e la velocità dei pagamenti”.
I pagamenti dei contributi cominceranno dal giorno 8 aprile per chi ne farà richiesta. “L’obiettivo del decreto – ha affermato Draghi – è dare più soldi possibile a tutti e più velocemente possibile”.
Con il decreto è stato prorogato il blocco dei licenziamenti, che era in scadenza a fine mese: fino al 30 giugno per le aziende con i lavoratori in cassa integrazione ordinaria, fino al 31 ottobre per le aziende con lavoratori in cassa integrazione in deroga. La cassa integrazione sarà rifinanziata e prorogata fino al 30 giugno, se ordinaria o straordinaria, fino alla fine dell’anno, se in deroga.
Il decreto cancella fino a 5 mila euro di cartelle esattoriali del periodo 2000-2010 per quei soggetti con reddito inferiore a 30.000 euro.
Sostegno alle imprese e ai professionisti
A favore delle imprese il principale sostegno è costituito dai contributi a fondo perduto, che potranno richiedere tutte le partite Iva che nel 2020 hanno perso almeno il 30% del fatturato medio mensile rispetto al 2019. Per beneficiarne non sarà più considerato il codice Ateco ma l’ammontare della perdita di fatturato.
“L’Agenzia delle entrate stima che tre milioni di questi soggetti riceveranno in media 3.700 euro per soggetto”, ha detto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, elencando in conferenza stampa gli interventi di sostegno economico .
Previsti anche contributi pari a una percentuale del calo di fatturato medio mensile registrato nel 2020 rispetto al 2019. Sono cinque fasce di ristoro basate sul fatturato 2019: 60% della perdita media mensile per fatturati inferiori a 100.000 euro, 50% per fatturati fra 100.000 e 400.000 euro, 40% per fatturati fra 400.000 e 1 milione di euro, 30% per fatturati fra 1 e 5 milioni di euro, 20% per fatturati fra 5 e 10 milioni di euro.
Il decreto stabilisce un aumento di 1,5 miliardi del Fondo per l’esonero dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti che nel 2020 hanno subito un calo del reddito superiore al 33% rispetto al 2019, e un fondo da 700 milioni per il sostegno alla filiera della montagna e per altri settori gravemente colpiti dalla pandemia: fiere, spettacolo, mostre e musei; matrimoni, attività commerciali o di ristorazione nei centri storici, e filiere dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura.
Sostegno ai lavoratori e contrasto alla povertà
A favore dei lavoratori il “Decreto sostegni” stanzia circa 8 miliardi di euro. Oltre alla proroga del blocco dei licenziamenti e al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, sono previsti interventi per Ilva e trasporto aereo e un sostegno per lavoratori fragili. “I disoccupati potranno accedere alla Naspi e alla Discoll (indennità mensile di disoccupazione, ndr), anche senza le 30 giornate di lavoro nei 12 mesi precedenti”, ha dichiarato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.
Per contrastare la povertà, inoltre sono state previste ulteriori tre mensilità sul reddito di emergenza, che viene rifinanziato di 1,5 miliardi. E’ stato poi rifinanziato per 1 miliardo il reddito di cittadinanza. “Perché il numero di quelli che hanno i requisiti è cresciuto per un miliardo”, ha spiegato Orlando. Destinato al terzo settore un un fondo di 100 milioni.
“Si tratta di misure di grande importanza per il lavoro e anche di grande significato per quanto attiene alla povertà, che è la questione che ci preoccupa e che ci deve vedere più attenti nel corso dei prossimi mesi”, ha rivelato Orlando. Il decreto stabilisce il rifinanziamento del Fondo sociale per occupazione e formazione e delle indennità per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello sport.
Fondi per salute e sicurezza
Il decreto stanzia anche fondi per il piano vaccinale e per il sistema sanitario: 2,1 miliardi per l’acquisto di vaccini anti-Covid, 700 milioni per l’acquisto di farmaci anti-Covid, nuove risorse per il Commissario straordinario per l’emergenza Covid19 e per la logistica della campagna vaccinale, fondi per la produzione di vaccini in Italia, 50 milioni aggiuntivi per i Covid hospital. Prevista poi la possibilità di realizzare la vaccinazione anche nelle farmacie e predisposti interventi per coinvolgere i medici di base nel processo di vaccinazione.
Interventi per gli enti locali
Circa 260 milioni sono destinati alle Autonomie speciali e 1 miliardo agli enti territoriali. Un ristoro di 250 milioni di euro è previsto per le minori entrate dei Comuni. Circa 800 milioni di euro sono destinati al trasporto pubblico locale. Rinviati poi alcuni termini, tra cui lo spostamento al 30 aprile (dal 31 marzo) del termine per la deliberazione del bilancio di previsione degli enti locali.
Fondi per cultura e forze di polizia
Linee di intervento sono state decise anche a favore dell’istruzione, della cultura, delle filiere agricole e delle forze di polizia. Per la scuola, l’università e alla ricerca stanziati 150 milioni di euro aggiuntivi per lo svolgimento di attività extracurriculari volte a favorire il recupero delle competenze di base e promuovere la socialità dei ragazzi. Aumento di 150 milioni del Fondo per il funzionamento delle scuole, per la sicurezza delle scuole e il potenziamento della didattica a distanza; incremento del Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell’università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e degli enti di ricerca.
“Questo decreto è una risposta significativa, molto consistente, alle povertà, al bisogno che hanno le imprese che hanno bisogno di essere aiutate e ai lavoratori. E’ una risposta parziale, ma è il massimo che abbiamo potuto fare all’interno di questo stanziamento”, è stata la premessa del premier, Mario Draghi, nella presentazione del decreto alla stampa. “Siamo consapevoli che molto probabilmente sono risposte parziali, e per questo – ha annunciato – abbiamo già considerato l’ipotesi di poter avere un secondo stanziamento in occasione della presentazione del Documento di economia e finanza”.
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