Fonte foto: governo.it

Saranno investiti in progetti green, nella digitalizzazione e in progetti per la coesione sociale, i fondi derivanti dal Next Generation Ue (anche detto Recovery fund). Il premier del governo italiano, Mario Draghi, ha illustrato al Parlamento il testo definitivo del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), o Recovery Plan, il piano per impiegare entro il 2026 i finanziamenti messi a disposizione dall’Europa con l’obiettivo principale di far uscire il Paese dalla crisi economica generata dalla pandemia. Il Recovery Plan è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 24 aprile ed è passato oggi alla Camera con 442 sì, 19 no e 51 astenuti e al Senato in tarda serata con 224 sì, 16 no e 21 astenuti.

Le risorse fornite attraverso il Recovery fund ammontano a 191,5 miliardi di euro. Ad esse si aggiungono 30,6 miliardi che il governo ha deciso di stanziare per finanziare un piano complementare diretto a realizzare i programmi previsti dal Pnrr. In totale 222,1miliardi di investimenti, di cui il 40% in progetti “verdi” e il 27% in progetti digitali. Dei fondi complessivi, 82 miliardi andranno al Mezzogiorno, una quota pari al 40% delle risorse ripartibili sulla base del parametro territoriale. “Il potenziale del sud in termini di sviluppo, competitività e occupazione è tanto ampio quanto è grande il suo divario dal resto del Paese.  Non è una questione di campanili: se cresce il sud, cresce l’Italia”, ha detto Draghi nei suoi interventi alla Camera e al Senato.

Sono 6 le missioni che si fissano nel piano:

  • la prima missione riguarda i temi della digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura e ad essa sono destinati quasi 50 miliardi di euro ;
  • la seconda, denominata Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, a cui vanno quasi 70 miliardi di euro, è di migliorare la sostenibilità del sistema economico e assicurare una transizione verso una società a impatto ambientale pari a zero attraverso un’agricoltura sostenibile, un’economia circolare, la transizione energetica, la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell’inquinamento;
  • la terza dispone investimenti per 31 miliardi di euro diretti alla creazione di una rete di infrastrutture moderna, sostenibile e digitale e saranno principalmente destinati a potenziare e ammodernare la rete ferroviaria;
  • la quarta, Istruzione e Ricerca, a cui sono destinati 32 miliardi di euro, intende sviluppare un’economia basata sulla conoscenza attraverso il rafforzamento del sistema educativo e sostenendo la ricerca;
  • la quinta è destinata alle politiche attive del lavoro e della formazione, a cui vanno più di 22 miliardi di euro da investire in attività di formazione dei lavoratori, in misure a sostegno dell’imprenditoria femminile e incentivi per le imprese diretti a ridurre il gap di genere;
  • La sesta riguarda la salute, e si pone l’obiettivo principale di rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio e modernizzare e di digitalizzare il sistema sanitario.

Il Recovery Plan dà attenzione all’inclusione di genere, al sostegno per i giovani e alle persone con disabilità. Oltre a prevedere investimenti, dispone riforme necessarie per modernizzare la pubblica amministrazione e la giustizia.

Alle risorse che saranno investite nei programmi del Pnrr e nel piano complementare, entro il 2032 sono stati stanziati ulteriori 26 miliardi per realizzare opere specifiche come la linea ferroviaria ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria e l’attraversamento di Vicenza della linea ad Alta Velocità Milano-Venezia.

A queste risorse si aggiungeranno quelle derivanti dal reintegro del Fondo Sviluppo e Coesione per 15,5 miliardi. Nel complesso, quindi, si potrà disporre di circa 248 miliardi di euro. A tali risorse, si sommano poi quelle rese disponibili dal programma React-Eu – altri 13 miliardi di euro – che, come previsto dalla normativa Ue, vengono spese negli anni 2021-2023.

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