Fonte foto: pixabay

Allerta nel mondo per la caduta di un razzo spaziale cinese i cui frammenti nella notte potrebbero arrivare anche in Italia. Sono dieci le regioni che potrebbero essere coinvolte, all’interno di una zona più ampia comprensiva di diversi continenti. Dei frammenti potrebbero arrivare in nove regioni del centro e del sud Italia: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Alle 02:24 (ora locale) del 9 maggio, si ipotizza. L’orario sta cambiando di ora in ora nelle attività di monitoraggio delle possibili traiettorie del razzo nella caduta.

“Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare”, ha chiarito il Dipartimento di protezione civile. Nella serata di ieri il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha convocato il Comitato operativo per analizzare i possibili scenari che si potrebbero presentare per il rientro incontrollato in atmosfera del razzo cinese “Lunga marcia 5B” lanciato nello spazio il 29 aprile scorso.

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Eusst, la rete europea di sorveglianza spaziale e tracciamento, la finestra temporale in cui potrebbe avvenire l’impatto è compresa nei 190 minuti a partire delle ore 2,11 del 9 maggio. “Una migliore stima sarà possibile poche ore prima il rientro in atmosfera”, comunica il network, che si occupa di analisi e monitoraggio in caso di incidenti spaziali.

 

La Protezione civile italiana fornisce alcune indicazioni da seguire in caso di impatto dei frammenti. Precisando che è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, consiglia di stare lontani dalle finestre e porte vetrate. Gli edifici dovrebbero essere più sicuri dei luoghi all’aperto. E – aggiunge – “non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici”. Se gli edifici sono in cemento armato, al momento dell’impatto bisogna posizionarsi vicino alla colonne e alle pareti, se sono in muratura, “sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi)”. “Alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale – conclude la Protezione civile -, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti”.

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