Fonte foto: governo.it

Dal 21 giugno potremo dire addio al coprifuoco. Lo ha stabilito il decreto legge approvato in serata dal Consiglio dei ministri. In attesa dell’abolizione definitiva, si ridurrà gradualmente l’orario notturno in cui sono limitati gli spostamenti. Da mercoledì 19 maggio il coprifuoco comincerà alle 23 e non più alle 22, come accaduto fino ad oggi. Poi dal 24 giugno si ridurrà di un’altra ora, partendo dalla mezzanotte.

Nel decreto si fissano inoltre le date per le riaperture di attività chiuse da mesi per contenere la diffusione del contagio da Covid-19. Da sabato 22 maggio potranno riaprire gli impianti di risalita in montagna e potranno rimettersi in moto anche nei giorni festivi e prefestivi gli esercizi commerciali presenti nei mercati, nei centri commerciali, nelle gallerie e e nei parchi commerciali. La riapertura delle palestre, prevista per il primo giugno dal decreto legge approvato il 21 aprile scorso, è stata anticipata al 24 maggio.

Le riaperture di giugno e del 1°luglio

Un’ulteriore tappa per le ripartenze è stata fissata per il primo giugno, quando si potrà cominciare a consumare cibi e bevande all’interno dei locali anche oltre le 18, fino all’orario di chiusura. Inoltre, per tutte le competizioni e gli eventi sportivi (non solo quelli di interesse nazionale) dal 1° giugno sarà consentita la presenza del pubblico all’aperto, nei limiti già previsti del 25 per cento della capienza massima e con il limite di 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso. A partire dal 1° luglio il pubblico sarà permessa anche al chiuso. Dalla stessa data, poi, potranno riaprire le piscine al chiuso, i centri natatori e i centri benessere, le sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, ripartiranno le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, potranno ricominciare in presenza i corsi di formazione pubblici e privati. Il 15 giugno riapriranno al pubblico parchi tematici e di divertimento. Inoltre, le feste e i ricevimenti successivi alle cerimonie civili o religiose saranno possibili anche al chiuso, attraverso l’uso della “certificazione verde”.

Discoteche e parametri per le zone a colori delle regioni

Non è stata fissata nemmeno in questo ultimo decreto la data per la riapertura delle discoteche e delle sale da ballo, che dovranno continuare a restare ferme, sia all’aperto che al chiuso.

Il decreto approvato oggi apporta anche delle importanti novità nei parametri in base ai quali si definisce l’ingresso delle regioni e delle province autonome nelle zone a colori: nel definire se collocarle in area rossa, arancione, gialla o bianca, diventano più rilevanti il dato dell’incidenza dei contagi rispetto alla popolazione complessiva e il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva.

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