Fonte foto: twitter

Un commando armato ha fatto irruzione nella sua residenza privata e lo ha ucciso. Il presidente di Haiti, Jovenel Moise, è stato assassinato intorno all’1 (ora locale) mentre si trovava nella sua abitazione nella capitale di Haiti, Port-au-Prince. Nell’attacco è rimasta ferita anche la moglie, Martine.

In un video che sta circolando sui social si vedono degli uomini armati entrare in una villa, poi si sentono degli spari.

Il primo ministro uscente, Claude Joseph, ha proclamato lo stato di assedio su tutto il territorio nazionale. La decisione sarebbe stata presa da un Consiglio dei ministri straordinario.

L’assassinio è avvenuto all’indomani della nomina da parte di Moise del nuovo primo ministro, Ariel Henry, in vista delle elezioni presidenziali che si terranno fra un paio di mesi.

Moise, 53 anni, era presidente di Haiti da febbraio del 2017. Il suo mandato quinquennale per gli oppositori sarebbe dovuto terminare a febbraio scorso, ma il presidente non ha lasciato l’incarico, sostenendo che era si era insediato con un anno di ritardo. Le accuse di frode elettorale sulle elezioni del 2015 avevano portato a un ballottaggio presidenziale rinviato per due volte, ritardando così il suo giuramento.

In un Paese dove dilaga la povertà, gli anni sotto la presidenza Moise si sono caratterizzati per l’instabilità politica e l’aumento della criminalità. Negli ultimi anni anni si sono registrate numerose proteste e violenze di strada e un aumento della violenza delle bande, alcune delle quali politiche. Proprio alla scadenza del suo mandato, mentre l’opposizione chiedeva la fine della sua presidenza, Moise comunicò che qualcuno aveva tentato di ucciderlo e di rovesciare il governo.

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