A pochi giorni dall’avvio della procedura per i licenziamenti, i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli ritornano in strada e occupano i binari alla stazione centrale. La circolazione dei treni è rimasta ferma per circa un’ora. Oltre un centinaio i manifestanti che hanno bloccato il traffico ferroviario. Liberati i binari, si sono poi spostati in piazza Garibaldi.
Quella di oggi è solo l’ultima delle numerose proteste dei lavoratori della fabbrica di via Argine, che da due anni stanno lottando per mantenere in vita lo stabilimento e il proprio lavoro. Sono 340 le famiglie per cui, con l’annuncio nei giorni scorsi da parte dell’azienda dell’avvio della procedura dei licenziamenti, sono crollate speranze di una soluzione diversa della vertenza.
“Un comportamento vergognoso della multinazionale americana, senza rispetto per le persone, il territorio e le Istituzioni”, ripetono dalla Fim-Cisl di Napoli. “Un’azione senza logica – ribadisce il sindacato -, visto che c’è la possibilità di utilizzare le 13 settimane di CIG a costo zero per l’azienda necessario per discutere e trovare una soluzione positiva”.
“Come Fim Cisl – dichiara il segretario di Napoli della Fim, Biagio Trapani – chiediamo al Presidente Draghi di convocare con urgenza la multinazionale, perché è inaccettabile che in seguito alla pandemia siano ancora i lavoratori a pagare il prezzo più alto, così come è inaccettabile per l’intera città subire l’ennesimo schiaffo. Ogni posto di lavoro a Napoli è un presidio di legalità e noi insieme a queste famiglie difenderemo la legalità fini all’ultima goccia di sudore”.
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