Vogliono andare a scuola, vogliono lavorare. Invocano i loro diritti le donne afghane, e ancora una volta lo fanno scendendo in strada. Sfidando la paura e i talebani, lo hanno urlato marciando per le strade di Kabul. Durante la protesta alcuni giornalisti sono stati picchiati dai combattenti talebani. Un giornalista è stato colpito con il calcio di un fucile e cacciato via.
today, the Taliban beat a foreign journalist who was covering a women’s protest in Kabul.#DoNotRecognizeTaliban #SanctionPakistan pic.twitter.com/P0CTBLz3iB
— محسن (@lonewolf30000) October 21, 2021
A Taliban armed fighter attacks on a journalist who was covering a women demo in Kabul.
— Zahra Rahimi (@ZahraSRahimi) October 21, 2021
Ancora una volta emerge il comportamento per nulla moderato dei talebani. Contrariamente a quanto promesso appena insediatisi al governo, i talebani continuano a negare i diritti delle donne e a perseguitare coloro che considerano “nemici”, come facevano 20 anni prima del loro ritorno al potere, e nonostante i 20 anni di occupazione militare delle forze internazionali.
E’ diventata un mistero nelle ultime ore la morte di una pallavolista della nazionale giovanile afghana, Mahjabin Hakimi, 18 anni, che secondo un suo allenatore sarebbe stata decapitata dai miliziani all’inizio di ottobre. A darne notizia è stato il giornale inglese The Indipendent, che ha pubblicato l’intervista all’allenatore. Ma sono arrivate dopo poche ore delle smentite dai giornali afghani. Il direttore di Aamaj News, Matiullah Shirzad, sostiene che la giovane sarebbe invece stata uccisa il 13 agosto, prima dell’arrivo dei talebani. I familiari dalla ragazza lo avrebbero chiarito al giornalista e ci sarebbe un documento con la data del decesso della giovane. Una smentita arriva anche dell’ex editore capo di Tolo News, Miraqa Popal, secondo il quale la ragazza si sarebbe tolta la vita prima della presa di potere dei talebani.
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